LOTTA AL COVID

Cirio lancia la movida del vaccino

I giovani hanno risposto con entusiasmo alla chiamata dell'Open Night di Torino. Ora il governatore vuole replicarla anche nelle altre province. In crescita il trend delle somministrazioni: "A giugno saranno 1 milione e 300mila"

In Piemonte l’Open Night del vaccino per i giovani di questa sera a Torino, con sforamento autorizzato del coprifuoco fino alle 3,30 del mattino, sta suscitando grande entusiasmo e sarà replicata su tutto il territorio regionale: lo ha annunciato il presidente della Regione, Alberto Cirio, visitando l’hub vaccinale del Valentino. “C’è un grande spirito di emulazione – ha affermato il governatore – rispetto all’iniziativa che abbiamo fatto con Reale Mutua. Sta contagiando positivamente tutte le Province: ho già segnalazioni da Novara, dalla mia Alba, da Vercelli. I giovani si stanno dimostrando pronti a vivere questo momento con entusiasmo”. “Dopo che con Reale Mutua in tre minuti abbiamo esaurito tutti i posti – ha aggiunto – c’è stata una corsa: l’interesse è fortissimo. Anche questa mattina ho avuto segnalazione di altri soggetti che vorrebbero sponsorizzare iniziative per i giovani. Non dico ancora i nomi, ma mi hanno stupito aziende importanti del settore vinicolo – io vengo da una terra di vini – che mi hanno chiamato dicendo: vogliamo sponsorizzare e offrire l’aperitivo a tutti i ragazzi che vanno a vaccinarsi”.

Conclude Cirio: “Questa idea, che ho colto al volo e che realizzeremo, ci dice che c’è davvero tanta voglia di ripartire insieme”. Il governatore, presente al Valentino con l’assessore Marco Gabusi, il responsabile dell’area giuridica dell’Unità di crisi Antonio Rinaudo, e numerosi esponenti di vertice della Sanità piemontese, ha sottolineato che “il Piemonte non retrocederà mai dal milione di vaccinazioni al mese”, e che “il trend è in crescita”. In giugno saranno un milione e 300 mila.

Riguardo, invece, all’accordo con la Liguria per le somministrazioni sul luogo di villeggiatura Cirio chiarisce che “è tutto pronto e i nostri sistemi si sono già interfacciati. Serve però l’autorizzazione del generale Figliuolo. Spero che arrivi, perché credo che il pubblico debba imparare sempre di più a essere flessibile e andare incontro alle esigenze delle persone”. “Trovo illogico – ha proseguito Cirio – che se voglio un paio di scarpe me lo consegnino in vacanza, e un vaccino che mi salva la vita non possa essere somministrato nel luogo in cui mi trovo”.

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