SCENTRATI

Azione gela Lo Russo, Italia Viva apre

Il partito di Calenda (per ora) tiene la posizione: "Né col Pd né con la Lega" dice Richetti che a fare il Terzo Polo rischia di rimanere da solo. Renziani pronti al dialogo col centrosinistra. Domani incontro tra i contendenti delle primarie

Stefano Lo Russo fa la sua corsa, in bocca al lupo a lui. Noi costruiremo una proposta alternativa”. Azione a Torino non sosterrà il candidato sindaco di centrosinistra, fresco vincitore delle primarie. Almeno per il momento, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate alla Dire dal senatore Matteo Richetti, braccio destro di Carlo Calenda. È caustico il parlamentare un tempo renziano, poi folgorato sulla via dei Parioli: “L’entusiasmo intorno al progetto dei dem è nei numeri delle primarie, non lo devo commentare – attacca – ancora una volta l’obiettivo su Torino era far andare le cose come dovevano andare. Così è successo e il Pd è appagato”. Richetti si leva più di un sassolino dalle scarpe nei confronti del Pd, partito dal quale è fuoriuscito nel 2019.

Lo spettro del Movimento 5 stelle e un’alleanza ormai esclusa sia dal Pd sia dal candidato sindaco resta l’alibi dei seguaci di Calenda per chiudere la porta al centrosinistra. A Lo Russo “vanno bene i grillini, i riformisti e chiunque può fargli avere voti – va avanti Richetti – non mi pare un atteggiamento lungimirante, coerente e coraggioso”. Azione, dal canto suo, “sta cercando di dialogare non solo con le altre forze politiche”, ma anche con “soggetti vivi della città, visto che Torino ne ha parecchi”, per dare vita a “un’opzione innovativa”. Non chiamatelo Terzo Polo però: “Un termine che non porta tanto fortuna”. Infatti a vedere i numeri, Azione rischia di trasformarsi nel quarto o nel quinto polo. E i dialoghi di cui parla Richetti sono la dimostrazione che il senatore non sa neanche dove sia sulla cartina Torino.

La verità è che il partito di Calenda è in ambasce e rischia di esplodere sotto la Mole così come accaduto a Bologna. La base – lo ha già fatto capire attraverso un paio di documenti – è in fermento e sa bene che l’elezione di Lo Russo riduce gli spazi per un polo alternativo. Infatti proprio in queste ore Italia Viva potrebbe dare un segnale al capogruppo dem. Le voci di un ri-avvicinamento (dopo le fughe a destra, più che in avanti, di Silvia Fregolent) si susseguono e a Roma c’è chi vorrebbe dare una mano a quel candidato che a Torino legittima l’area riformista della coalizione ed esclude inciuci con il M5s, esattamente il contrario dell’impostazione di Enrico Letta.

Al di là del peso specifico dei due partiti, è evidente che se da una parte Damilano vorrebbe sottrarre due alleati naturali del Pd, dall’altro il centrosinistra farà di tutto per evitare quello che sarebbe “un brutto segnale” secondo le parole usate proprio da Lo Russo.

Intanto domani mattina s’incontreranno i quattro contendenti delle primarie. Attorno allo stesso tavolo, oltre al candidato sindaco, ci saranno Francesco Tresso, Enzo Lavolta e Igor Boni. Si discuterà la linea politica della coalizione ma anche questioni più prosaiche a partire dalle liste da mettere in campo e sondare l’effettiva volontà dell’esponente civico di scendere in campo con una sua formazione. Nel finesettimana previsto invece il tavolo della coalizione.

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