VERSO IL VOTO

Lo Russo vede i renziani, intesa a un passo

"Scambio proficuo" tra i parlamentari di Italia viva Fregolent e Marino e il candidato del centrosinistra. Accordo vicino e collaborazione con la lista di Giaccone. Terzo polo "velleitario", gelo con Portas

Seduti al tavolo di un bar, all’angolo tra via Tirreno e via Tripoli, si sono incontrati questa mattina Stefano Lo Russo e i parlamentari di Italia viva Mauro Marino e Silvia Fregolent. In quell’angolo di città – al confine tra i quartieri Santa Rita, Crocetta e Borgo San Paolo – il candidato sindaco del centrosinistra ha visto per la prima volta gli esponenti locali di quell’area riformista a cui si era rivolto all’indomani delle primarie. Italia viva non ha contribuito alla sua incoronazione, militanti ed elettori renziani si sono tenuti a debita distanza da una conta per la quale nutrivano più perplessità che aspettative. “Alla fine la nostra scelta si è rivelata giusta” commenta Marino.

Come spiegano i due parlamentari in una nota, nei prossimi giorni incontreranno anche il candidato del centrodestra, Paolo Damilano – con cui Fregolent un caffè l’ha già preso – e la frontwoman dell'ipotetico terzo polo, la madamin Sì Tav Giovanna Giordano Peretti, scesa in campo con Azione. Faccia a faccia che difficilmente modificheranno l’orientamento del partito di Matteo Renzi che anzi avrebbe già aperto un canale con Mario Giaccone per collaborare per la composizione della lista, mentre ci sarebbe una pregiudiziale sul leader dei Moderati Mimmo Portas, accusato di essersi accreditato come il federatore di una serie di anime moderate e civiche, senza tuttavia aprire un vero dialogo con le singole forze, ma limitandosi a lavorare pro domo sua (e della sua formazione). Paradossale la posizione di Portas, eletto in parlamento sotto le insegne del Pd, poi migrato in Italia viva che ora – dopo averlo osservato flirtare prima con Carlo Calenda e Damilano – è pronta a correre sotto le insegne del suo principale concorrente, la lista civica di Giaccone. A questo punto sembra definitivamente affossata l'ipotesi del terzo polo, operazione nella quale i renziani si sono già scottati in Veneto e in Puglia.

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