GRANA PADANA

Tre consiglieri lasciano la Lega, Preioni sotto attacco a casa sua

Domodossola, frattura sul punto nascite. "Decisioni calate dall'alto". E attribuiscono il merito dell'eventuale riapertura del reparto al sindaco. Fronda nel Carroccio contro il capogruppo a Palazzo Lascaris

“L'eventuale riapertura del punto nascite di Domodossola non sarebbe certo merito della Lega o di altri partiti, ma dell'accesa battaglia del sindaco e del timore di un sollevamento popolare”. Di sberle a casa sua il capogruppo leghista in consiglio regionale Alberto Preioni ne ha già prese, ma questa è davvero più bruciante delle altre. Tre consiglieri comunali che scrivono una lettera di fuoco, tagliando le gambe ad ogni rivendicazione del plenipotenziario del Verbano-Cusio-Ossola, anzi accusando apertamente lui e il partito di “decisioni calate dall’alto”, e poi escono dalla Lega sbattendo la porta non è quel che si dice un buon risultato. Già aveva toppato a Verbania, puntando su un candidato sindaco poi passato armi e bagagli in maggioranza con metà del gruppo consiliare, ora quella che ha tutto l'aspetto di una rivolta interna domestica. Al punto che l'ex leghista (ed ex presidente del Consiglio comunale di Domodossola) Carlo Valentini starebbe pensando di dar vita in autunno a una lista civica proprio in contrasto al partito che ha in Preioni il suo massimo rappresentante locale.

“L’ordine del giorno relativo alla problematica del Punto nascite di Domodossola ci ha imposto una seria riflessione sull’approccio del nostro partito al tema della sanità ossolana, e non solo, tema su cui non avremmo dovuto discutere nuovamente”, scrivono i consiglieri  Antonella FerrarisFabio Patelli e Marco Bossi. “Riteniamo – spiegano nella lettera aperta – che la Lega avrebbe dovuto confrontarsi preliminarmente su un argomento così importante prospettandoci, quali rappresentanti in seno all’amministrazione comunale, la linea sia del partito che della Regione rispetto alle prospettive concrete connesse alla riorganizzazione sanitaria del Verbano Cusio Ossola, dalle quali discendono le decisioni relative al Punto nascite ma anche all’annunciato nuovo Ospedale di Domodossola”.

La fuoriuscita dei tre consiglieri arriva nelle stesse ore in cui l’Asl comunica la riapertura del punto nascite, dopo un lungo periodo di blocco, tra ritardi nei concorsi, parametri ministeriali, e altri intoppi. Adesso l’annuncio della ripresa dell’attività a partire dal primo settembre.

Scettico e molto adirato il sindaco di Domodossola Fortunato Lucio Pizzi sostenuto da un’alleanza di centrodestra, ma che non si mette i guanti per attaccare uno dei partiti della sua maggioranza. “Da lui aspettiamo un chiarimento, non può insultarci tutti i giorni”, la replica di Preioni, adesso sotto attacco insieme al suo mentore il senatore Enrico Montani, dal suo stesso partito per una gestione domestica che ha portato alla restituzione della tessera da parte di tre consiglieri comunali. 

“Noi riapriamo come promesso il punto nascite, ma i ginecologi devono smettere di consigliare alle future mamme di andare a partorire a Varese, Angera o Borgomanero. Non si può volere un servizio solo per dire che c’è, bisogna usarlo. Mi auguro che da subito il numero delle nascite a Domo aumenti rispetto agli ultimi due anni pre Covid”, aveva affermato piccato il capogruppo in una recente intervista. Quello del punto nascite, pur essendo un problema estremamente sentito in Ossola, è anche l’ulteriore casus belli per rinfocolare le critiche e le polemiche interne alla Lega nei confronti di Preioni e delle sue sortite, mentre lui in queste ore si starebbe difendendo addossando sull'assessore alla Sanità Luigi Icardi la responsabilità di questo vespaio scatenato, a suo giudizio, proprio dalle "improvvide" dichiarazioni del collega di partito.

“Non ci sentiamo di dover accogliere inopportune direttive partitiche dell’ultimo minuto, in contrasto con le giuste rivendicazioni portate avanti con coraggio e determinazione dal sindaco”, scrivono i tre dimissionari che annunciano così la loro decisione: “Comunichiamo, pur con la sofferenza di chi ha creduto in qualcosa e si sente profondamente deluso, l’uscita dei sottoscritti dal partito nonché, conseguentemente, di aver protocollato questa mattina la fuoriuscita dal gruppo consiliare della Lega. Non è facile il compito che ci siamo assegnati, quello di fare politica senza prendere ordini da un partito, ma lo porteremo avanti senza esitazione, fiduciosi di rivolgerci ad una città e a un territorio che lo capiscono e lo meritano”. 

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