VERSO IL VOTO

Lo Russo incalza Damilano: "Non continuare a scappare"

Il candidato del centrosinistra incassa l'appoggio dei renziani e prova a stanare l'avversario: "Tra i suoi supporter troppe ambiguità sui vaccini e dica cosa ha in mente per Torino. Accetti il confronto". Giaccone: "La nostra lista luogo di incontro tra civismo e riformismo"

Paolo Damilano sta coi no vax e fugge dal confronto”. Nel giorno in cui Italia Viva formalizza la sua adesione al centrosinistra nella lista civica di Stefano Lo Russo, il candidato dem lascia il fioretto per colpire con la sciabola il suo avversario. Lo scontro è sul tema sanitario e su quello relativo alla rinuncia da parte dell’imprenditore di affrontare un confronto pubblico, intenzione espressa chiaramente da Damilano oltre un mese fa. “Prendo atto che il mio avversario è sostenuto da due forze politiche che sfilano coi no vax, Lega e Fratelli d'Italia, e occupa il parlamento con dei cartelli” afferma Lo Russo, sottolineando come questo “non sia il momento delle ambiguità”, perché “chi si candida a guidare la città” deve dire “cosa ne pensa di questo argomento”.

Finora Damilano ha tappezzato Torino con i suoi manifesti mantenendo tuttavia un profilo basso riguardo programma e proposte per la città ed è proprio su questo che ora il suo avversario, che lo insegue nei sondaggi, prova a stanarlo galvanizzato dal sostegno dei partiti centristi – Azione e Italia Viva – in un primo tempo sedotti, almeno in alcune loro componenti, dal centrodestra. “Trovo surreale e stucchevole che un candidato a sindaco scappi da tutti i confronti con i suoi competitor e non dica pubblicamente cosa intende  fare per risolvere i problemi di Torino: penso non sia mai capitato nella storia un candidato sindaco rifiuti di dire cosa pensa della città” lo incalza ancora Lo Russo. Riguardo alla possibilità che Damilano riesca ad avere una lista centrista a suo sostegno, il docente del Politecnico svicola: “Preferisco capire cosa vuole fare per risolvere i problemi di Torino, prima che interrogarmi su quello che sarà il suo assetto elettorale”.

Con Lo Russo ci sono anche i suoi “nuovi” alleati di Italia Viva, i parlamentari Mauro Marino e Silvia Fregolent che hanno formalizzato la loro decisione dopo un lunghissimo travaglio e la fuoriuscita del coordinatore cittadino Davide Ricca, il cui sguardo si è rivolto a destra dopo il rifiuto del centrosinistra di confermarlo al vertice della Circoscrizione 8. Per ora sono due i seguaci di Matteo Renzi che si presentano nella lista civica coordinata da Mario Giaccone: si tratta dell’ex consigliera regionale Valentina Caputo e del giovane Davide Neku. A loro si aggiungeranno “una ventina di candidati nelle varie circoscrizioni” assicura Fregolent secondo cui anche per la lista in Comune potrebbero esserci nuovi innesti da Iv nei prossimi giorni.

“Abbiamo fatto un percorso trasparente – ha sottolineato Fregolent – e alla fine il progetto di Lo Russo è risultato il più convincente. Non c’è soggetto migliore per segnare l’allontanamento dai 5 Stelle, che hanno distrutto Torino. Noi siamo determinati a combattere e vincere una battaglia per una città diversa, dove non si teme un’Olimpiade o un tratto di metropolitana, e dove non si ha paura della conoscenza”. “In questi momenti difficili, in presenza di una pluralità di posizioni – ha osservato Marino – ciò che conta è la visione politica. Noi abbiamo visto il decadimento di Torino negli ultimi anni. Il problema ora è recuperare una vision per la città. Dopo la città riccio della one company town e la città volpe che afferra le opportunità dove le trova, noi auspichiamo ora la Torino Araba Fenice, che risorge dal decadimento e reimposta una visione”.

“È importante avere liste civiche e ancora più quella dei Moderati di Portas, per far tornare i cittadini protagonisti del centrosinistra: il pluralismo in questa fase è un valore – ha spiegato Lo Russo –. Certo, il nostro è un progetto che vuole esattamente porsi nell’ottica di apertura verso quelli che non vogliono finire in una deriva sovranista, no vax e di fatto assolutamente perdente sul piano storico”. Concetti ribaditi con forza anche da Giaccone che ha rivendicato il ruolo svolto finora dalla lista come “luogo di incontro e confronto tra le espressioni civiche e le forze riformiste e liberal-democratiche”.

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