MULTIUTILITY

In Iren si parla sempre meno piemontese

Il direttore finanziario Levrino va in pensione e lo sostituisce una manager ligure molto vicina al sindaco di Genova Bucci. L'ultimo colpo di coda di Boero: prendere il controllo di Barricalla. Ma l'impresa è più complessa del previsto

Era rimasto uno degli ultimi top manager riconducibili a Torino nei ruoli apicali di Iren. Con il pensionamento di Massimo Levrino, anche la casella del direttore finanziario è passata di mano. Era cresciuto nell’Aem Levrino, sempre alle prese con i conti dell’azienda pubblica di cui aveva accompagnato negli anni tutte le trasformazioni, attraverso Iride e poi, infine, Iren. Rimanendo sempre nel ruolo strategico di Cfo. Insomma, una garanzia. Il suo posto sarà preso da Anna Tanganelli, in arrivo da Magneti Marelli. Una manager in ascesa e con ottime credenziali, origini genovesi, considerata molto vicina al sindaco di Genova Marco Bucci, impegnato a spostare il baricentro della multiutility sempre più verso la Liguria, a scapito del Piemonte. Insomma, tra i torinesi c’è già chi sbuffa per il rischio che tra i vertici aziendali siano sempre meno le prime linee che rispondono agli interessi del capoluogo piemontese. Oltre al presidente Renato Boero, in scadenza di mandato e che difficilmente verrà riconfermato, l’unico rimasto è Giuseppe Bergesio, amministratore delegato di Iren Energia.

È questo lo stato dell’arte in un momento storico cruciale per la multiservizi del Nord-Ovest, alla vigilia del primo piano industriale del nuovo ad Gianni Vittorio Armani, previsto a novembre, in cui un ruolo centrale lo avranno i finanziamenti europei del Pnrr per la transizione ecologica del Paese. Iren si prepara “a diventare una macchina da investimenti, che cresceranno fino al 40%” ha annunciato Armani tanto per dare l’idea di una rivoluzione imminente. In termini assoluti si parla di una media di 700 milioni all’anno per i prossimi dieci anni. Un contesto nel quale Torino rischia di essere marginale rispetto alle grandi scelte strategiche? Molto dipenderà dalla forza e dall’autorevolezza del prossimo sindaco e soprattutto delle figure che verranno indicate.

Intanto, il presidente Boero, che difficilmente sarà confermato nel suo ruolo, sta lavorando a un ultimo colpo di coda: l’acquisizione del 30% di Barricalla – la discarica alle porte di Torino – attualmente nelle mani di Finpiemonte Partecipazioni. Un’operazione tutt’altro che semplice, secondo fonti interne. Al momento, infatti, Iren detiene il 35% di Barricalla, al pari del socio privato, Ambienthesis che proprio come la multiutility potrebbe esercitare un diritto di prelazione sulle quote di Finpiemonte. Dunque Iren potrebbe salire al massimo al 50% del capitale, senza riuscire a ottenerne il controllo. A che pro? A ciò si aggiunga che la finanziaria della Regione non avrebbe alcuna intenzione di cedere le proprie quote di Barricalla, se non altro perché è considerata una gallina dalle uova d’oro che con i soli dividendi riesce a pagare tutti gli stipendi di Finpiemonte.

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