LA DISFIDA DELLA MOLE

La maggioranza diserta le urne

Per la prima volta a Torino i cittadini che sono rimasti a casa superano i votanti. Affluenza ferma al 48% (vent'anni fa era all'82%). Ad astenersi sono in particolare gli elettori dei quartieri popolari

Per la prima volta alle elezioni amministrative di Torino gli elettori che sono stati a casa sono più di quelli che si sono recati alle urne. L’affluenza, infatti, si ferma al 48 per cento e a disertare le urne – a differenza di cinque anni fa – sono proprio quelle periferie a Nord della città che avrebbero dovuto premiare Lega e Fratelli d’Italia, i principali azionisti della coalizione di Paolo Damilano.

Nel 2016 erano stati 397.811 gli elettori che incoronarono Chiara Appendino, con un’affluenza del 57,18%, quasi dieci punti in meno rispetto al 66,5% del 2011. Un trend proseguito anche in quest’ultima tornata elettorale, in cui – pur avendo due giorni a disposizione – il numero totale degli elettori è di 331.488, 66mila in meno rispetto a cinque anni fa. Il dato politico che pare emergere dai primi dati a disposizione è che se per certi versi hanno tenuto i quartieri tradizionalmente più vicini al centrosinistra, in quelli più popolari si è passati dal voto di protesta all’astensione.

Sopra il 50% solo la Circoscrizione 1 (Centro-Crocetta), dove si è registrato il dato più alto (51,43%), la 4 (San Donato-Campidoglio-Parella), e la 8 (la zona collinare di Cavoretto, Borgo Po, San Salvario, Lingotto, Nizza Millefonti, Filadelfia), entrambe al 50,7%. I dati più bassi si registrano, infatti, alla 5 e alla 6, le due circoscrizioni che 5 anni fa avevano premiato l'attuale amministrazione M5s e sulle quali anche stavolta si potrebbe giocare il risultato finale. Barriera Di Milano-Regio Parco-Barca-Bertolla-Falchera-Rebaudengo-Villaretto si fermano infatti al 42,9% mentre Borgo Vittoria-Madonna Di Campagna-Lucento-Vallette al 43,4%.

Per comprendere il livello di disaffezione della popolazione rispetto alla politica, basti pensare che dieci anni fa a Torino l’affluenza finale è stata 66.5%, vent’anni fa 82,6%. Il dato più alto nel 1970, con il voto del 93,1% degli aventi diritto.

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