ANALISI DEL VOTO

Giovani per Lo Russo, operai con Damilano

Se avessero votato solo i giovani tra i 18 e i 34 anni il candidato sindaco del centrosinistra avrebbe vinto al primo turno. Dalle fabbriche voto prevalente per il centrodestra. Gli over 60 i più affezionati al seggio

I giovani e gli anziani hanno scelto Stefano Lo Russo, i cittadini tra i 35 e i 54 anni, invece, si sono schierati con Paolo Damilano. È ciò che emerge nell’analisi del voto di Torino per fasce d’età. Se avessero votato solo i giovani tra i 18 e i 34 anni il candidato sindaco del centrosinistra avrebbe vinto al primo turno: l’ha votato il 52,6% di loro, mentre solo il 21,7% ha scelto il suo principale avversario. Bene tra i giovani anche Valentina Sganga del Movimento 5 stelle (13,5%, ben oltre il 9% ottenuto alle urne). Il dato più preoccupante, però, è che gli under 35 sono anche coloro che hanno snobbato in larga parte le urne: è tra loro la più alta percentuale di astensionismo: 62% rispetto al 54% generale, mentre gli over 64 si confermano i più affezionati all’esercizio della democrazia, “solo” – si fa per dire – il 45% di loro infatti non si è recato al seggio. Sono i dati elaborati dall’istituto Swg sulle elezioni amministrative di domenica e lunedì.

Interessante anche il dato che riguarda il voto tra gli operai torinesi, dove pure è altissimo il livello di astensionismo (66%). Tra i pochi che sono andati a votare, però, la maggior parte ha scelto Damilano (il 45,6%), solo il 26,9% ha votato il candidato di centrosinistra mentre Sganga ha ottenuto un lusinghiero 19,1. La beffa, in questo caso, vale ancor di più per lo storico gramsciano Angelo D’Orsi, candidato a capo di una serie di liste d’ispirazione comunista, che dagli operai ottiene solo il 2,5% dei voti, esattamente quelli presi a livello generale tra la popolazione torinese. Insomma, anche nelle fabbriche sono sempre meno coloro allettati dalle parole d’ordine del pandindacalismo. Nell’analisi che tiene conto degli anni di residenza, Lo Russo stravince tra chi è in città da meno di dieci anni: il 54,6% dei torinesi più recenti si è espresso per il centrosinistra, mentre solo il 22% è andato a destra. Una rilevante percentuale di loro è straniero e due su tre non si sono neanche recati al seggio.

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