SOLDI & POLITICA

"La Regione penalizza Torino". Polemiche sui fondi ai Comuni

Solo una piccola quota dei finanziamenti erogati dalla giunta Cirio finiscono al capoluogo. Valle (Pd) sospetta una discriminazione politico-geografica e chiede conto dei criteri di assegnazione. Replica l'assessore Gabusi: "Accuse infondate, è l'esito di un bando"

Siamo alle solite: ci sono soldi da distribuire e sulla Regione Piemonte piombano le accuse di fare figli e figliastri. Troppi i quattrini piovuti su Cuneo, la provincia del governatore langhetto Alberto Cirio, troppo pochi quelli destinati a Torino e alla sua area metropolitana, almeno stando agli attacchi del Partito democratico. Venerdì l’amministrazione regionale ha annunciato interventi a favore dei Comuni per quasi 36 milioni di euro, il consigliere dem Daniele Valle ha chiesto dei criteri con cui sono stati assegnati i fondi.

Sono tre le linee di intervento. La prima, da 19 milioni, si basa su fondi nazionali complementari al Pnrr. “Sui 1273 progetti raccolti nel dossier Next Generation Piemonte, ne vengono finanziati ben 29 – ironizza Valle –. Per gli altri 1.244, aspettiamo fiduciosi notizie”. Inoltre, prosegue l’esponente Pd, “su 19 milioni di spesa, solo 4,4 riguardano la provincia di Torino e nessuno la città capoluogo contro, a titolo di esempio, 3,7 milioni assegnati alla provincia di Cuneo”. Per Valle “la sproporzione tra le province genera più di un legittimo dubbio”. A rispondere è l’assessore regionale Marco Gabusi, che ha curato in prima persona i dossier: “Sono state individuate le proposte cantierabili entro giugno 2022, così come richiede la norma che regola questo contributo statale”. Solo 29 su 1.244 rispondevano a questo requisito? Evidentemente sì.

La seconda tranche riguarda i contributi per investimenti sulla base della legge 18 del 1984 che comprende interventi sulla viabilità, edilizia municipale e cimiteriale e illuminazione per un totale di 9 milioni di euro e 163 interventi. Anche in questo caso non si può certo dire che il Torinese faccia la parte del leone con i suoi 2,4 milioni, meno del 30 per cento del totale, pur avendo una popolazione di oltre il 50 per cento di quella regionale. Il Cuneese ottiene 2 milioni, l’Astigiano – territorio dell’assessore Gabusi – con i suoi 200mila abitanti (un quartiere di Torino) arriva a 1,2 milioni. Per Valle c’è qualcosa che non va, ma il braccio destro di Cirio respinge ogni attacco o allusione: “Sono fondi della legge regionale 18, soggetta a bando pubblico, dato ben noto a tutti i consiglieri regionali. Tale legge è finanziata per il terzo anno consecutivo scorrendo una graduatoria del 2019 e con questa annualità si raggiunge un finanziamento complessivo di circa 30 milioni”. Poi l’affondo: “Nei cinque anni precedenti la legge non era stata mai finanziata”. Su quest’ultima parte Gabusi scivola poiché nel 2017, legislatura di Sergio Chiamparino, la legge fu finanziata con 20 milioni di euro.

Per l’ultima linea d’intervento, quella legata al dissesto idrogeologico, la Regione fa sapere di aver premiato quei territori colpiti dalle alluvioni ed è per questo che Torino ha ottenuto meno, in proporzione, rispetto ad altre province a partire da Alessandria che è stata flagellata dalle alluvioni. “Nessun problema con Torino quindi – conclude Gabusi – a parte quello legato alle dichiarazioni del consigliere Valle che va all’attacco per evitare che ci si ricordi di quando lui ironizzava sul fatto che i progetti richiesti dalla giunta Cirio sarebbero stati il libro dei sogni. Ora questi sogni cominciano a diventare realtà e lavoriamo affinché, grazie alle risorse europee e del Pnrr, lo diventino tutti”.

Qui la tabella della ripartizione

Intanto la buona notizia per Torino è lo sblocco di 165 milioni per l’Area di crisi complessa di Torino “di cui 90 messi a disposizione proprio dalla Regione, mentre altri 8 milioni sono stati stanziati per interventi di opere pubbliche nei comuni della provincia” sottolinea Gabusi che parla di accuse “infondate e strumentali”. Per Valle “si può fare di più e meglio”.

Gli investimenti in arrivo dal Mise sono finalizzati a rilanciare l’area di crisi industriale del territorio di Torino attraverso la creazione di due Hub di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nei settori automotive e aerospazio. Il centro di ricerca applicata e trasferimento tecnologico per l’automotive e la mobilità sostenibile sarà realizzato nel distretto produttivo di Mirafiori, dove verranno avviate attività in sinergia con il Centro di Competenza Manufacturing 4.0, mentre il centro per l’aerospazio sarà realizzato nell’area torinese di Corso Marche, nelle vicinanze di alcune delle sedi delle principali aziende leader nel settore: Leonardo e Thales. Prevista inoltre l’attivazione di contratti di sviluppo e accordi di innovazione per sostenere investimenti produttivi nella filiera della componentistica automotive e dell’aerospazio, ma anche la trasformazione digitale e green della componentistica che potrà contare sui 50 milioni di euro destinati alle agevolazioni previste dalla legge 181/89 sulla riconversione e riqualificazione delle aree di crisi industriale.

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