MUNICIPIO

Palazzo civico, parte l'era Lo Russo.
Lascia il segretario generale Spoto

Primo effetto del cambio di amministrazione. Il dirigente scelto da Appendino toglie il disturbo e torna in Lombardia. In pochi giorni cambiarà tutta la prima linea del Comune: in pensione Ferrari e Golzio. A fine anno arriverà il dg, non sarà un interno

È il vertice della macchina burocratica municipale il primo ad abbandonare il campo dopo l’elezione del sindaco Stefano Lo Russo. Mario Spoto ha dato le dimissioni da segretario generale del Comune di Torino, ruolo che ha ricoperto dal maggio 2019, chiamato da Chiara Appendino per sostituire Mauro Penasso. La prima cittadina l’aveva apprezzato in Città Metropolitana al punto da affidargli le chiavi di Palazzo Civico dove aveva acquisito, di fatto, anche le funzioni di direttore generale, figura di cui almeno formalmente la sindaca grillina ha sempre ritenuto di poter fare a meno, lasciando ampi spazi di manovra all'allora vicedirettore generale Beppe Ferrari. Ufficialmente Spoto lascia per motivi personali, ma è evidente che il suo “spintaneo” passo indietro non rappresenti che la prima scossa tellurica di un terremoto che coinvolgerà tutta la prima linea di via Milano. Venerdì, infatti, Ferrari raggiungerà l’agognata pensione dopo quarant’anni di onorato servizio: entrò a palazzo nel 1981 come impiegato amministrativo presso l’Ufficio d’igiene e da allora ha scalato le gerarchie fino all’ingresso nel Codir – il sancta sanctorum della burocrazia comunale – e la nomina a vicedirettore. A ruota lo seguirà anche Sandro Golzio, direttore del settore Urbanistica.

A questo punto, tra i mandarini di palazzo è partita la corsa al riposizionamento, anche attraverso i nuovi assessori, in cerca di padrinaggi politici, spinte e protezioni. Di certo Lo Russo è intenzionato a mettere mano alla riorganizzazione della macchina comunale ed entro la fine dell’anno arriverà un direttore generale che sarà scelto fuori dai ranghi del Comune.

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