SALA ROSSA

Damilano marca visita, Viale: "È un abusivo"

Una "lieve indisposizione" impedisce all'ex candidato sindaco del centrodestra di prendere parte alla prima seduta del Consiglio comunale di Torino. Per l'esponente radicale è "ineleggibile". Grippo presidente alla prima votazione

In una giornata all’insegna del fair play, l’unica entrata a gamba tesa è quella di Silvio Viale: la cravatta con una pecora nera in mezzo a tante bianche non delude le attese e l’esponente radicale è il primo a prendere la parola per chiedere un pronunciamento sulla presunta ineleggibilità di Paolo Damilano in Sala Rossa. L’imprenditore, infatti, non si era dimesso dal suo incarico a capo della Film Commission prima di presentare la candidatura a sindaco del centrodestra e per questo, secondo Viale, non è eleggibile. “Questo è il passaggio politico, in attesa di una risposta stiamo predisponendo la denuncia”. Il diretto interessato marca visita all’insediamento del Consiglio comunale di Torino, ufficialmente a causa di una “lieve indisposizione”, fanno sapere dal suo staff. Viale è stato l’unico ad astenersi nella votazione della delibera di convalida degli eletti che ha ottenuto così 39 voti a favore nella prima votazione della nuova consiliatura.

Per il resto nessuna sorpresa nel primo giorno di una Sala Rossa in gran parte rinnovata. Tra i banchi di maggioranza e opposizione si respira tutt’altro clima rispetto a cinque anni fa quando tra Movimento 5 stelle e centrosinistra non ci si parlava per evitare l’insulto. L’elezione della presidente Maria Grazia Grippo (la prima donna sullo scranno più alto del Consiglio comunale) scivola via senza intoppi: al primo turno l’esponente dem ottiene la maggioranza qualificata richiesta dal regolamento (28 voti su 41) e anzi arriva a 29 grazie ad almeno quattro voti giunti dal centrodestra. Tra gli scrutatori, a certificarne il successo, c’è la collega Caterina Greco il cui passo indietro è stato decisivo per spianare la strada nel Pd alla Grippo. “Scusate, dov’è il bagno?” chiede timida Sara Diena, di Sinistra Ecologista, la più giovane dei 41 consiglieri con i suoi 21 anni. Glielo indicano un paio di giornalisti fino a quel momento intenti a discutere con l’ufficio stampa della Sala Rossa per poter accedere all’aula nonostante “la pandemia in corso”. L’assessore Gianna Pentenero arriva a seduta iniziata dopo aver rappresentato il Comune in un incontro con il generale Figliuolo: “Dove mi devo sedere?”. Tra i banchi di maggioranza è Mimmo Carretta, neo assessore ma in questo caso nei panni di segretario del Pd, a dirigere i lavori mentre la capogruppo Nadia Conticelli prende le misure con il nuovo incarico. Tra le minoranze riecco Paola Ambrogio, già consigliera durante il mandato di Piero Fassino.

Resta sull’Aventino solo il capogruppo grillino Andrea Russi, che lamenta il mancato coinvolgimento della minoranza, almeno di quella cinquestelle, nella scelta dei vertici del Consiglio. Nessuna sbandata anche sui vicepresidenti: Ludovica Cioria (Pd), che aveva guidato i lavori fino all’insediamento di Grippo in qualità di consigliera anziana, e Domenico Garcea (Forza Italia).

“Mi pare si possa aprire una nuova stagione di collaborazione e dialogo pur nelle differenze dell’aula che può davvero diventare un luogo della discussione positiva” dice il sindaco Stefano Lo Russo nel suo intervento. Nei capannelli tra una votazione e l’altra non mancano i convenevoli anche (anzi soprattutto) tra esponenti di schieramenti opposti. “Questo è il luogo del dialogo, del confronto e della costruzione – ha detto Grippo – questo non è altro che il luogo dove dare risposte alle legittime aspettative di chi ha votato e di ridare fiducia a chi non è andato a votare alle ultime elezioni. Siamo qui tutti per la stessa ragione, che è seguire l'interesse pubblico. Garantirò che questa coralità d’impegno sia rispettata”.

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