LAW AND ORDER

Giro di vite su no vax e no pass

Nuove regole per le manifestazioni nelle città italiane: d'ora in poi saranno permessi solo sit-in fuori dai centri storici. Una boccata d'ossigeno anche per i commercianti in vista delle festività natalizie

Giro di vite contro le manifestazioni cosiddette “no pass” che ormai da settimane paralizzano i centri storici delle principali città italiane. L’ha sancito il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: da oggi entrano in vigore nuove regole: saranno concessi solo sit-in e fuori dai centri storici. Saranno inoltre intensificati i controlli sul Green Pass “vista la risalita dei contagi” e vengono “mantenute le misure di prevenzione in atto” afferma il sottosegretario del Viminale Carlo Sibilia secondo cui “le persone devono essere incentivate a vaccinarsi”. Insomma, mentre mezza Europa si ritrova a dover fronteggiare la quarta ondata l’Italia è pronta a tutto per evitare di ripiombare anche lei nell’emergenza che ha caratterizzato gli ultimi due inverni.

Solo a Torino, da quando è stato istituito l’obbligo del Green Pass per andare a lavorare ci sono state ben 15 grosse manifestazioni in centro, praticamente tutti i sabati (in due occasioni anche il venerdì e la domenica). Non sono mancati alcuni presidi sotto il palazzo della Regione, seppur di piccola entità. Una situazione di tale tensione da portare l’Ascom, l’associazione dei commercianti di Torino, a chiedere a sindaco e prefetto regole più stringenti, soprattutto visto l’arrivo delle festività natalizie, su cui molti negozianti contano per risollevarsi dopo due anni di restrizioni e affari crollati.

“Le manifestazioni cosiddette “no pass” stanno paralizzando ogni sabato, da settimane, il centro storico di tante città, creando disagi a cittadini e commercianti, oltre a generare assembramenti tra non vaccinati – è la posizione del Governo espressa dal sottosegretario Sibilia che poi ha concluso –: Non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri Paesi europei stanno sperimentando. Ne va della salute pubblica e dell’economia del Paese”.

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Nel giorno del suo insediamento, pur con la cautela che si confà a un uomo di Stato, il nuovo prefetto di Torino Raffaele Ruberto aveva parlato della necessità di “coniugare il diritto a manifestare con la vivibilità dei centri storici”, posizione simile a quella che oggi esprime l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca: “La libertà di manifestare resta sacrosanta ma non può ledere il diritto, altrettanto sacrosanto, dei commercianti di lavorare. E mi pare che nelle ultime manifestazioni si sia andati un po’ oltre”. 

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