ECONOMIA DOMESTICA

In Piemonte si torna ad assumere,
ma alcuni profili sono introvabili

Professionisti della formazione, insegnanti, operai metalmeccanici sono solo alcune delle professioni la cui domanda supera di gran lunga l'offerta. Quattro imprese su dieci non riescono a reperire le figure adeguate alle loro necessità. I dati di Unioncamere e Anpal

Cresce la capacità occupazionale in Piemonte ma con essa anche la difficoltà delle imprese di assumere una serie di profili per i quali la domanda è decisamente superiore all’offerta. Professionisti della formazione, insegnanti, operai metalmeccanici sono solo alcuni dei profili più difficili da trovare: mosche bianche per quattro aziende su dieci che lamentano la difficoltà nell’individuare figure professionali adeguate alle loro necessità.

Sono circa 36.780 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per novembre 2021, valore che sale a 107.580 se si considera il trimestre novembre 2021 - gennaio 2022. Si tratta di 51.890 assunzioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e 32.070 in più rispetto a due anni fa, alla vigilia del Covid. Sono i dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che confermano anche per il Piemonte una ripresa post pandemica del tessuto imprenditoriale con una crescita delle esigenze di assunzione, ostacolata da un sempre più elevato mismatch (39%) tra domanda e offerta di lavoro. Secondo Excelsior il fenomeno è imputabile soprattutto a problematiche demografiche e di inefficiente orientamento professionale.

Il 73% delle entrate riguarderà lavoratori dipendenti, il 22% lavoratori somministrati, il 2% collaboratori e il 3% altri lavoratori non alle dipendenze. La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato (64%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (26%) e dai contratti di apprendistato (7%). Gli altri contratti pesano, infine, per il 3%. Dei 36.780 nuovi ingressi, il 13% è costituito da laureati, il 34% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 24% e il 28%.

Sono i servizi a formare, anche se con un peso in diminuzione rispetto alle scorse rilevazioni, la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 59% delle entrate (24.220 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 10.610 in più rispetto a due anni fa). L’industria programma 43.880 entrate, generando circa il 41% della domanda totale (quota in crescita) e segnando un incremento di 27.670 rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso e di 21.460 rispetto a due anni fa. Nel dettaglio 32.950 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 10.930 quello edile, trainato dal Superbonus.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei trasporti, logistica e magazzinaggio, del commercio e dei servizi alle persone. Il 23% delle entrate previste per novembre sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 18% a dirigenti, specialisti e tecnici (quota inferiore alla media nazionale, 19%). Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 39% delle entrate e solo l’11% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 9% delle assunzioni del mese. Tra i nuovi assunti uno su tre ha meno di 30 anni; percentuale che sale al 46% per l’area commerciale e di vendita.

La difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 39% delle entrate previste, con un incremento, rispetto a novembre 2019, di 10 punti percentuali. La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (22%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (14%).Le professioni più difficili da reperire sono specialisti della formazione e insegnanti (64 aziende su 100), operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (60 aziende su 100) e Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (58 aziende su 100). Per oltre un’azienda su due, infine, appare difficoltoso trovare anche operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili.

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