VERSO IL VOTO

Pace armata nel centrodestra, uniti per la Città Metropolitana

Partiti e civici correranno insieme sotto le insegne di un listone unico. Damilano punta sul suo braccio destro Delmirani, dipendente nell'azienda di famiglia ed eletto a Luserna San Giovanni. Sindaci dell'hinterland per Forza Italia e Lega

Tutti sotto lo stesso tetto. In una sorta di tregua armata, dopo la Caporetto elettorale, il centrodestra torinese s’appresta a correre unito alle prossime elezioni di secondo livello per la Città Metropolitana, in programma il 19 dicembre. Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Torino Bellissima sotto le insegne di un unico listone con l’ambizione di conquistare almeno “quattro o cinque” dei diciotto scranni in palio: uno per ogni forza della coalizione. Paolo Damilano, che da giorni è alle prese con la difficile missione di dare una struttura territoriale alla sua creatura dopo il buon risultato elettorale, ha deciso di puntare sul suo braccio destro Enrico Delmirani, consigliere e assessore a Luserna San Giovanni nel Pinerolese, colui che l’ha seguito come un’ombra durante tutta la campagna elettorale. E così dopo aver portato in Sala Rossa la cugina Silvia Damilano, l’imprenditore prestato alla politica promuove nell’ex provincia un dipendente dell’azienda di famiglia, mentre tra gli altri eletti c’è chi già mastica amaro.

Anche i tre partiti del centrodestra sembrano orientati verso profili insediati oltre la cinta daziaria torinese. La Lega ha deciso di appoggiare Daniel Cannati, premiandolo così per l’impresa di strappare Beinasco a un centrosinistra tanto litigioso quanto inconcludente. Il primo cittadino di Rivoli Andrea Tragaioli sarà invece l’alfiere di Forza Italia, mentre l’asse tra Fabrizio Comba e Maurizio Marrone ha portato FdI a puntare  sul giovane capogruppo di Ciriè Davide D’Agostino, già collaboratore dei meloniani a Palazzo Lascaris.

Una formazione alla quale si aggiungerà – oltre ai vari riempi lista – un jolly che, pur non potendo probabilmente contare su i voti “pesanti” provenienti dalla Sala Rossa, giocandosi bene le sue carte potrebbe tentare di inserirsi come quinto eletto: è il primo cittadino di Venaria Fabio Giulivi, un civico di centrodestra convinto a gettarsi nella mischia dal deputato leghista Alessandro Benvenuto e dal consigliere regionale della zona Andrea Cerutti, che su di lui potrebbero far convergere i voti di una serie di amministratori a loro vicini.

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