PALAZZO CIVICO

234 milioni per "rigenerare" Torino

I progetti Pnrr sulla scrivania del sindaco Lo Russo. Fondi da condividere con gli altri 32 Comuni dell'hinterland. Dalla Cascina Marchesa alla Biblioteca Carluccio: entro il 7 marzo la lista completa

Un calendario serrato, la deadline fissata al 7 marzo del prossimo anno, una difficile mediazione da trovare tra i 33 Comuni dell’hinterland di Torino. In palio ci quasi 234 milioni di euro per progetti di rigenerazione urbana nell’ambito del Pnrr. Ieri l’ultima riunione tra tutti gli assessori della giunta di Stefano Lo Russo (unica assente, giustificata, Chiara Foglietta) per individuare i principali progetti da inserire nel piano. Biblioteche, verde pubblico, mercati, scuole, impianti sportivi: l’obiettivo centrale è il potenziamento dei servizi sociali e culturali attraverso la “rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree e strutture edilizie pubbliche”.

Delle risorse totali destinate alla Città Metropolitana di Torino circa la metà sono destinati al capoluogo: tra i 105 e i 110 milioni ma molto dipende dai progetti che presenteranno gli altri grandi centri della cintura tra i quali c’è chi ha già messo in piedi piani da oltre 30 milioni (leggi Settimo Torinese), mentre altri risultano ancora indietro. L’indicazione politica fornita dal sindaco Stefano Lo Russo è di lavorare attorno a nuclei urbani da rigenerare: una biblioteca vicino a una scuola, magari adiacente a un mercato o a un impianto sportivo in modo da riqualificare un’intera area cittadina. Così dovrebbero trovare spazio progetti come la riqualificazione della Cascina Marchesa con annesso il mercato di via Porpora; oppure la biblioteca Carluccio di via Monte Ortigara (quartiere Pozzo Strada), chiusa da sei anni nell’ambito della quale è previsto anche il riammodernamento del centro sportivo Trecate. Due interventi – Marchesa e Carluccio – che insieme cubano oltre 10 milioni di euro. Un’altra biblioteca inserita nella bozza del piano è la Don Milani in via dei Pioppi, alle Vallette per un importo complessivo di circa 5 milioni.

Tra i paletti posti dal governo c’è la necessità che ogni intervento edilizio garantisca l’incremento di almeno due classi energetiche all’edificio interessato, il superamento delle barriere architettoniche, potenziando “l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale”, la “promozione dei servizi sociali e sanitari a livello locale”, “l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi”.

Sono decine i progetti inseriti nel piano coordinato a livello tecnico dal direttore Gianfranco Presutti e a livello politico dal vicesindaco Michela Favaro che già sta mediando tra le istanze dei suoi colleghi. Entro metà gennaio la giunta dovrà varare la scelta definitiva dei progetti, di lì a un mese dovrà essere pronto il Piano di fattibilità così da arrivare pronti alla data del 7 marzo quando la Città Metropolitana dovrà avere l’elenco definitivo dei progetti di tutti e 33 i Comuni coinvolti.

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