SACRO & PROFANO

Vescovo, il gran rifiuto di Martinelli. Prende quota il salesiano Degiorgi

L'ausiliare di Milano avrebbe declinato l'offerta di trasferirsi a Torino. Al momento sparisce dai radar monsignor Olivero, su cui pesa l'opposizione di monsignor Brambilla. La congregazione di don Bosco "sondata" sul suo confratello, attuale economo ispettoriale

Si è conclusa l’altro giorno a Torino la prima tappa dell’incontro internazionale dei giovani con la comunità ecumenica di Taizé l’evento che, secondo quanto espresso dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, dovrebbe simbolicamente segnare la fine del suo episcopato torinese. L’annuncio della nomina del successore è dato per imminente, nelle prime settimane del 2022. Per adesso, circolano soltanto alcune voci, come quella che fra i candidati interpellati dal nunzio apostolico, avrebbe opposto un gentile ma determinato rifiuto il cappuccino ausiliare di Milano monsignor Paolo Martinelli, mentre monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, a lungo tra i favoriti, non avrebbe declinato per la semplice ragione che nessuno lo avrebbe interpellato.

Si fanno invece sempre più insistenti i rumors che darebbero quasi per certo l’arrivo a Torino del giovane ispettore economo dei salesiani in Piemonte, il quarantaduenne novarese don Giorgio Degiorgi. A tal fine sarebbe già stato richiesto, come da consuetudine, il parere al rettor maggiore della congregazione salesiana, don Angel Fernandez Artime. Ma cosa potrebbe aver convinto il Papa – in questo caso il condizionale è più che mai d’obbligo – a scegliere questo figlio di Don Bosco come arcivescovo di Torino e Susa? Per capirlo sarebbe proprio a quest’ultima diocesi – attualmente governata come amministratore apostolico dallo stesso Nosiglia – che occorrerebbe volgere lo sguardo.

In questi ultimi tempi è stato infatti don Giorgio a condurre, con abile mediazione, le trattative che hanno portato alla felice conclusione di un accordo con la prefettura di Torino per la vendita e la messa a disposizione della casa salesiana di Oulx come struttura dedicata all’accoglienza dei migranti provenienti dal vicino confine francese. L’annuncio è stato dato dalla stessa prefettura che provvederà, attraverso associazioni e cooperative, all’accoglienza dei migranti e dalla benemerita Fondazione Magnetto che acquisterà la struttura con la quale si potranno attrezzare almeno cinquanta posti letto e che si aggiungerà alla precedente posta vicino alla stazione ferroviaria e alla stazione dei carabinieri.

In tutta l’operazione si è distinto anche don Luigi Chiampo, 61 anni, parroco di Bussoleno che per la diocesi di Susa si occupa da anni dell’aiuto ai migranti a Oulx con la Fraternità Massi e risponde in pieno alla figura del “prete di strada” prediletto da Papa Francesco. Lo scorso 22 dicembre la struttura è stata visitata dall’arcivescovo Nosiglia e dal prefetto di Torino Raffaele Ruberto, presente don Chiampo, ben conosciuto nella diocesi di Torino dove completò gli studi seminariali. La stessa cosa non si può dire per don Degiorgi ed è per questo che la sua nomina costituirebbe una vera sorpresa. Inoltre, data la sua giovane età, si aprirebbe per Torino l’inedita prospettiva di un episcopato più che trentennale e questo, assai più che l’orientamento teologico, non potrà che inquietare molti.

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