LOTTA AL COVID

"Chiami il suo medico", così il Sisp rimbalza le richieste dei cittadini

Lunghe attese al telefono per poi ricevere indicazioni sbagliate. Un mutualista si mette nei panni di un probabile contagiato e scopre come (non) funziona il servizio. Dalla prossima settimana tamponi gratuiti in farmacia per uscire senza ritardi dalla quarantena

Se, come diceva una vecchia pubblicità, una telefonata allunga la vita è tutto da vedere. Se, però, la telefonata la si fa al Sisp di sicuro la vita la complica. Basta chiedere a coloro, non pochi, che nel fine settimana hanno cercato di avere risposte alle loro richieste chiamando il servizio dell’Asl Città di Torino per segnalare sintomi, un contatto con persone, per domandare semplicemente cosa fare. Rimbalzati, in un tranquillo weekend di paura, da chi alla già non giustificabile inadeguatezza ha aggiunto abbondanti dosi di sicumera a fronte di una carenza di educazione, per non dire disponibilità.

Tutto sarebbe finito lì, come purtroppo spesso accade, se un medico di famiglia dopo aver ricevuto una lamentela dietro l’altra dai suoi assistiti non avesse deciso di verificare di persona come (non) funzionano le cose. Con quel medico lo Spiffero ha parlato e ha raccolto quella che appare l’ennesima conferma di quanto molto ci sia ancora da fare sul fronte della gestione di un servizio al centro di critiche dei sanitari che operano sul territorio per lentezze e inefficienze sulla gestione degli isolamenti, delle prese in carico di soggetti positivi e dei tracciamenti.

Sabato e pure domenica di buon’ora il dottore riceve messaggi e mail con cui i suoi assistiti lamentano di non trovare risposta ai due numeri cui rivolgersi nel fine settimana quando i medici di famiglia non sono in servizio: quello verde regionale 800957795 e quello dell’Asl 011.5662900. Va detto che dall’inizio del mese la guardia medica, come da disposizioni, non si occupa più di segnalazioni per tracciamento, tamponi, isolamenti. Quando qualcuno risponde a chi chiama viene detto di rivolgersi al medico di famiglia. “Ho deciso di verificare”, racconta il mutualista. Sono circa le 12 e 30 di domenica  chiama il numero verde, ma la risposta è il messaggio registrato che invita a richiamare più tardi. Risponde invece, sempre intorno a quell’ora (dopo circa una ventina di minuti) il numero dell’Asl. Il medico finge di essere un normale cittadino che ha avuto un contatto Covid che chiede di essere posto in quarantena, “ho subito detto che il mio medico di famiglia la domenica non è in servizio, anticipando la risposta che era stata data ai miei assistiti”. L’operatore a quel punto “mi dice di chiamare la guardia medica. A quel punto mi sono qualificato e ho spiegato che la procedura non era quella, che non dovevano indirizzare al medico di famiglia, tantomeno alla guardia medica, ma prendere loro in carico la segnalazione”. Per tutta risposta “mi è stato detto di presentare un reclamo e alla mia richiesta di sapere con chi avessi parlato mi è stato detto che non era tenuto a dirmelo e ha riattaccato”.

Qualcuno dirà che si tratta di un caso isolato, di un’incomprensione, di un fraintendimento. Se anche fosse, e c’è da dubitarne, sarebbe solo l’ulteriore elemento a supporto delle rimostranze che ormai da settimane, mesi, cittadini e medici di famiglia indirizzano a un servizio, quello di igiene e sanità pubblica cui è stato affidato un ruolo cruciale nel sistema di tracciamento e gestione degli isolamenti, palesemente inadeguato. 

La missione impossibile per prenotare tamponi negli hub, con medici costretti ad alzarsi all’alba per cercare di accaparrarsi i pochissimi posti sulla piattaforma telematica, finalmente potrebbe aver trovato una parziale ma importante soluzione nella delibera che la giunta regionale varerà lunedì prossimo e che prevede la gratuità di tutti i tamponi necessari per uscire dalla quarantena effettuati nelle farmacie e nei centri privati. Un passo avanti concreto cui dovrebbero seguirne a breve altri, visto che nella riunione di ieri al Dirmei, alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi, si è affrontato il tema di ulteriori snellimenti delle procedure burocratiche per l’attivazione e lo sblocco degli isolamenti e per le quarantene.

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