GRANA PADANA

Mafia e Shoah, una Lega da far schifo

Due nuove perle della cialtroneria del partito di Salvini. Il segretario del Consiglio regionale Gavazza espone tronfio un test che lo incorona al 99% capomafia. L'ex parlamentare Cavallotto mistifica l'Olocausto ebraico per sostenere tesi No Vax e No Green Pass

La Lega non ha un problema, non uno soltanto. Avremmo preferito dar conto, come al solito, delle note competizioni interne al centrodestra, al flop di Matteo Salvini aspirante king maker quirinalizio e altre ricorrenti questioni fisiologiche di ogni partito. Invece tocca uscire dai confini della politica ed entrare, purtroppo, in quelli della psicologia, meglio: della psichiatria.

“Toglietegli il fiasco”, si sarebbe detto un tempo, in osteria. Ma qui e oggi siamo in consiglio regionale e in Parlamento. Nel primo siede tal Gianluca Gavazza, il maslè (macellaio), culo attaccato alla poltrona e mente fin troppo libera di vagolare, visto che sulla sua pagina Facebook posta l’esito di uno di quei giochi scemi che forniscono risposte all’altezza di chi spreca il proprio tempo a porre domande oziose e inconcludenti. Per che professione sei nato? Come davanti allo specchio delle sue brame, il nientepopodimeno che segretario del Consiglio regionale del Piemonte, riceve il responso: capomafia. Non pago di aver superato chi comprava le creme da Vanna Marchi, il maslè pubblica tronfio il risultato del test, aprendo la strada a una legittima richiesta per altri test e di altro genere per l'esponente dell’assemblea legislativa di via Alfieri.

La Lega non ha un problema, non uno soltanto. La Lega non ha un Gavazza (che già avanzerebbe), non uno soltanto. Davide Cavallotto è stato deputato lasciando ad imperitura memoria del suo mandato parlamentare la critica alla convocazione di oriundi nelle nazionale di calcio e al film su Vallanzasca. Che attendersi?, si dirà. Nulla di che, ci mancherebbe. Invece, l’auspicabile silenzio di fronte a questioni che richiedono conoscenza e raziocinio viene infranto dall’ex deputato leghista sullo stesso terreno e con la stessa ingiustificabile sciatteria del suo compagno di partito appena citato. Con in più, non è affatto poco, l’uso vergognoso e inaccettabile della Shoa per sostenere la tesi No Vax, No Green Pass, e altre amenità del genere che continuano ad albergare in una parte della Lega. Cultura (si fa per dire) da copia-incolla, citazioni pescate come biglietti dei baci Perugina, risultato: un’indecenza. Posta brani alla cazzo di cane, Cavallotto, tira in ballo la memoria di una dei milioni di vittime del nazismo, giocando sporco e lasciando intendere – complice il Giorno della Memoria – che quella roba sia un affermare la condanna per le discriminazioni, mentre il suo fine unico è quello manifesto nelle ultime parole con esplicito riferimento al trattamento sanitario. Che squallore. Che vergogna. 

La Lega non ha un problema, non uno soltanto. Ma quello immenso da chi si fa rappresentare, da chi manda nelle istituzioni, dalla sciatteria della sua classe dirigente. Questo è il più grave, forse il più complicato da risolvere.

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