ALTA TENSIONE

Blitz contro i No Tav, arrestato il leader di Askatasuna

Operazione all'alba della Digos nello storico centro sociale di Torino e in altri presidi dell'antagonismo. In carcere anche Rossetto. L'indagine riguarda reati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata - VIDEO

La Digos della Questura di Torino ha eseguito questa mattina tredici misure cautelari, tra arresti e obblighi di firma, nei confronti di esponenti No Tav, responsabili secondo le forze dell'ordine di una serie di proteste violente e disordini ed episodi dal 2020 a oggi. Ci sono state perquisizioni nei centri sociali Askatasuna e Neruda, a Torino. In carcere è finito Giorgio Rossetto, leader di Askatasuna. Perquisiti i presidi No Tav dei Mulini e di San Didero. Blitz decisi dopo i disordini scoppianti in Valsusa nei mesi scorsi.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Torino, riguarda reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata, commessi sia nel capoluogo piemontese che nell’ambito della mobilitazione contro la Tav in valle. In merito ai ripetuti attacchi ai danni dei cantieri Tav di Chiomonte e San Didero, il materiale video-fotografico e i sequestri effettuati sui luoghi hanno consentito di raccogliere elementi per dimostrare l’utilizzo di artifici pirotecnici, materiale infiammabile, pietre e bulloni, fionde, frombole, tubi da lancio per razzi e altri strumenti da lancio artigianali.

La procura aveva ipotizzato anche l’associazione eversiva nei confronti dei tredici destinatari delle misure cautelari eseguite questa mattina. Il gip, Stefano Vitelli, ha ritenuto di procedere soltanto per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata. A quanto si apprende da fonti vicine agli inquirenti, la procura sta valutando di presentare ricorso. Sono una quindicina gli episodi, dal 2020 a oggi, contestati ai tredici indagati. Tra loro, oltre a Rossetto, è finito in carcere Umberto Raviola, 32 anni, anche lui volto noto di Askatasuna. Ai domiciliari Donato Laviola, 33 anni, e Alice Scavone, 30 anni. Le altre nove misure cautelari sono invece obblighi di firma e divieti di dimora tra Giaglione e Chiomonte. La Digos di Torino, diretta da Carlo Ambra, ha depositato in Procura circa diecimila pagine sulle lotte No Tav in Val Susa e a Torino.

 “È un segnale importante che vengano individuati e perseguiti i violenti esponenti dei centri sociali che, oltre ad attentare direttamente alla vita delle donne e uomini in divisa, mettono a ferro e fuoco la nostra città ed è l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente procedere senza se e senza ma a chiudere covi come quello di Askatasuna” dice Pietro Di Lorenzo, il numero uno del Siap di Torino, il sindacato della Polizia. Lo stesso Di Lorenzo si dice poi “sorpreso” per “le valutazioni del giudice che ridimensionano l’aspetto associativo”.

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