POLITICA & SANITÀ

"Riduciamo del 30% le liste d'attesa", l'ennesima promessa della Regione

Cambia il colore delle giunte ma la solfa è sempre la stessa. La prima sforbiciata entro giugno. Oggi in Piemonte ci vogliono quattro mesi per una mammografia. Cirio: "Monitoreremo Asl e Aso. Per le prestazioni più delicate sarà il sistema a contattare i cittadini"

Quattro mesi per una mammografia, tre per un ecodoppler, poco meno di due per una colonscopia. A confrontare le liste d’attesa del Piemonte tra il 2019 e il 2021 la buona notizia è che la situazione non è peggiorata così tanto dopo la buriana Covid, la brutta è che per molte prestazioni ai cittadini tocca ancora aspettare troppo. L’obiettivo, di qui al prossimo giugno, è di ridurre le liste d’attesa del 30 per cento e per farlo la Regione metterà sul piatto 50 milioni di euro. Basteranno? Di certo c'è che da decenni ormai il Piemonte combatte con questa malattia e ogni nuova giunta promette un intervento risolutivo senza mai ottenere il risultato sperato.

L'attesa media in Piemonte per ogni visita

A ogni modo, quello appena descritto è il primo step di un piano che prevede, da settembre, la presa in carico del cittadino per alcune prestazioni più delicate: il sistema di prenotazioni, proprio come accadeva per i vaccini, contatterà il diretto interessato per fornire un appuntamento. L’obiettivo finale presentato oggi dalla Regione, è arrivare a fine anno a livelli uguali o maggiori del 2019, prima della pandemia. Sarà la commissione Sanità a monitorare, settimana dopo settimana, i progressi del piano regionale.

“Quello delle liste d’attesa – sottolinea il governatore Alberto Cirio – è un problema che non nasce oggi, se ne parla dal 2014. Noi abbiamo voluto approcciare il tema in modo innovativo, soprattutto per quel che riguarda il momento della prenotazione”. Da un confronto dei dati pre e post Covid si vede che rispetto al 2019 i ricoveri programmati hanno avuto un calo del 33,7% nel 2020, mentre nel 2021 si è osservato un recupero del 13%. Le visite e prestazioni ambulatoriali, invece, sono calate del 34% nel 2020 recuperando il 10% l’anno successivo. Il dato più preoccupante, però, emerge dagli screening oncologici che hanno subito un dimezzamento nel 2020 salvo poi recuperare il 45% nel 2021. “Partiamo dalla trasparenza dei dati – sottolinea Cirio – aumentiamo la capacità produttiva e miglioriamo il sistema di prenotazioni per arrivare a fine anno ai livelli pre-pandemia”. “Stiamo agendo con metodo e concretezza”, conclude l’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Il confronto tra le prestazioni pre e post Covid

La Regione avvierà un monitoraggio Asl per Asl per capire dove e per quali prestazioni esistono particolari criticità, individuare esempi virtuosi e intervenire per le situazioni più critiche.

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