UNA MOLE DI RIFIUTI

"Torino è troppo sporca",
Lo Russo spazzola Amiat

Il sindaco ordina ai vertici dell'azienda, controllata da Iren, almeno 100 nuovi spazzini per pulire la città. Il nodo delle isole ecologiche, causa di proteste dei cittadini in molti quartieri. Messaggio ai naviganti in vista delle nomine

Torino è troppo sporca e Stefano Lo Russo ordina le pulizie di primavera. Per questo il sindaco ha intimato ad Amiat, l’azienda del gruppo Iren che si occupa della raccolta rifiuti nel capoluogo piemontese, di assumere almeno un centinaio di nuovi operatori ecologici, anche alla luce del risultato gestionale positivo che ha avuto quest’anno. Il pressing è arrivato durante l’incontro con il presidente Christian Aimaro e l’amministratore delegato Gianluca Riu. Durante la riunione non si sarebbe parlato della revisione del contratto di servizio, ipotesi più volte ventilata dalla nuova amministrazione, ma che al momento resta in sospeso.

Nell’anno appena trascorso Amiat ha fatto registrare un utile di 13 milioni di euro, offrendo il suo contributo agli ottimi risultati di bilancio di Iren che ne detiene l’80% delle quote e che, essendo quotata in Borsa, alletta il mercato proprio con gli utili. Ma Amiat è anche una società di pubblico servizio e per Lo Russo è importante che tenga pulita la città, anche a costo di presentare conti un po’ meno scintillanti.

“In una logica di rafforzamento del servizio, alla luce dei risultati societari gestionali e dell’utile disponibile ho chiesto di procedere quanto prima con un piano straordinario di assunzioni di almeno cento operatori ecologici, un numero idoneo per incrementare il servizio di raccolta” ha dichiarato Lo Russo. E a voler leggere in filigrana le sue parole non è difficile scorgere un avviso ai naviganti anche in vista del rinnovo delle cariche, sia in Iren sia in Amiat.  

“Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti per strada in alcune zone è assolutamente inaccettabile – ha proseguito il sindaco –. Il problema va affrontato nell’immediato con una forte intensificazione della raccolta straordinaria”. Motivo per cui “ho dato mandato ai vertici Amiat di studiare formule per migliorare il servizio delle isole ecologiche e la loro efficienza”.

Proprio le isole ecologiche sono il principale cruccio dell’amministrazione. In alcuni quartieri i cittadini sono refrattari a utilizzare la tessera elettronica messa a disposizione da Amiat per utilizzare i bidoni e preferiscono lasciare la propria immondizia accanto ai contenitori, che rimangono tristemente vuoti. Perché i residenti si comportino così non è chiaro: magari non vogliono essere “schedati” riguardo le loro abitudini, forse differenziano ancora troppo poco (e male) e preferiscono non lasciare tracce del loro passaggio. Fatto sta che il problema esiste e va risolto, è il messaggio lanciato da Lo Russo. La rivisitazione del contratto di servizio rappresenta in questo momento l’extrema ratio, una spada di damocle sulla testa dell’azienda.

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