OCCUPAZIONE & LAVORO

In Piemonte 24mila assunzioni, bene i servizi arranca l’industria

Tiene la domanda di lavoro a marzo nonostante le incertezze dettate dalla guerra e dall'aumento dei prezzi. Sei su dieci sono a tempo determinato. Ma servono più autisti e informatici

Tiene la domanda di lavoro in Piemonte, sebbene in un quadro di crescente incertezza per le conseguenze della guerra in Ucraina e la preoccupante crescita dei costi energetici e delle materie prime, che stanno mettendo a forte rischio la ripresa economica. Sono 24.430 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per questo mese, nell’area del Nord Ovest saranno 110.700 e complessivamente in Italia circa 359mila. Confrontando le previsioni di quest’anno con quelle dello scorso marzo emerge un calo di 620 unità.Allargando l’orizzonte temporale al trimestre marzo-maggio l’entità delle entrate programmate sale a 74.060, solo 4.710 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.Questi sono alcuni dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Il 75,9% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 15,6% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 6,8% altri lavoratori non alle dipendenze. La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato (61%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (29%) e dai contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 2% gli altri contratti. Il 17% di coloro che stanno entrando nel mondo del lavoro è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 32%.

A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda con 15.960 entrate, il 65,3% del totale (950 unità in più rispetto a quanto previsto a marzo 2020). L’industria prevede 8.480 entrate (34,7%) e registra un calo di 1.570 rispetto al marzo 2021. Nel dettaglio 6.300 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.180 quello edile.

Il 30% dei neo assunti sono giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 39% per l’area commerciale e della vendita e scende al 26% per l’area produzione di beni ed erogazione di servizio.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (44%), seguita dall’area commerciale e vendita (17,3%) e da quella tecnica e di progettazione (15,6%), che - come nei mesi precedenti - riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (più di un’impresa su due). L’area della logistica pesa il 13%, mentre l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,5% e al 4,6% delle assunzioni previste.

A marzo la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 43% delle entrate previste,dato in aumento di circa 3 punti rispetto al mese precedente e superiore alla media nazionale (41%). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (27%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (14%).

Le professioni più difficili da reperire sono i conduttori di mezzi di trasporto (65 aziende su 100), progettisti, ingegneri e professioni assimilate (61 aziende su 100), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione con 61 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità e operai nelle attività metalmeccaniche e elettromeccaniche (59 aziende su 100).

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