CORSIE DI EMERGENZA

Sanità, "Speranza metta più soldi". Pressing Pd per marcare la Lega

Una mossa per fronteggiare i bilanci in rosso. Ma anche per evitare che il Carroccio possa intestarsi il merito della più che probabile iniezione di denaro. Gallo: "Senza ulteriori risorse il sistema sanitario pubblico rischia pesanti conseguenze"

Preservare la sanità pubblica dal baratro dei conti in rosso, ma anche non lasciare nelle mani del centrodestra e in particolare della Lega la rivendicazione dei più che probabili ulteriori aiuti economici alle Regioni da parte del Governo. 

Palese il primo, più sfumato ma non meno importante il secondo, sono questi i due motivi principali che muovo il Pd a fare pressione sul ministro della Salute. Un’azione, destinata a sostanziarsi nei prossimi giorni in un incontro con Roberto Speranza, che è stata delineata a Firenze nel corso dell’assemblea nazionale di Ali, la Lega delle autonomie, presieduta dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci e che riunisce amministratori locali di centrosinistra, in particolare del Pd

L’uscita dallo stato di emergenza tra pochi giorni insieme all’impossibilità di prevedere di poter chiudere i bilanci di Asl e Aso per l’anno in corso senza colorare di rosso cifre molto rilevanti, così come le conseguenti difficoltà ad assumere il personale sanitario di cui c’è bisogno, incominciando da chi ha lavorato nei due anni di pandemia e ancora lavora con contratti a termine, tutto questo per il Pd impone un forte aiuto da parte dello Stato alle Regioni.

"Tante sono le sfide che ci attendono e che non possiamo permetterci di perdere”, sostiene il capogruppo dem a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo reduce dall’assise fiorentina. ”Stabilizzare il personale assunto a termine, incrementare gli organici anche in vista delle nuove strutture previste dal Pnrr, abbattere le liste di attesa, fornire un’offerta sanitaria territoriale più attenta, prevedere maggiori investimenti tecnologici. Per fare questo – osserva Gallo – serve un rafforzamento finanziario della sanità pubblica”. Che poi è quello che in Piemonte va dicendo da settimane l’assessore alla Sanità, il leghista Luigi Icardi e, a livello nazionale, la stessa Conferenza delle Regioni, presieduta da un altro leghista, il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Da qui la necessità per il Pd di non lasciare giocare la partita solo alla Lega. Certo, come ribadisce Gallo “il problema delle risorse per la sanità non può essere ridotto a una polemica tra forze politiche, ci sono in ballo diritti dei cittadini e quindi serve una forte pressione sul governo dove, peraltro siamo insieme anche alla Lega”, tuttavia il segnale arrivato dall’assemblea della Lega delle autonomie locali segna un passaggio importante. Non è più soltanto il partito di Matteo Salvini, con i suoi amministratori reginali, ad esercitare un pressing sul ministro della Salute.

In Piemonte, ancor prima dell’assise fiorentina, dal gruppo dem in consiglio regionale erano state spese parole che andavano in quella direzione, pur non tralasciando il tema della corretta gestione delle risorse. Lunedì prossimo in commissione Sanità di via Alfieri Icardi comunicherà i dati ufficiali dei bilanci preventivi predisposti dalle aziende sanitarie, nessuna delle quali ad oggi presenta una situazione di possibile pareggio, ma tutte o quasi hanno cifre da profondo rosso.

“Vogliamo capire se ci sono e ci sono state gestioni sbagliate delle risorse, ma questo non esime dalla necessità di incrementarle da parte del Governo. La pandemia ci ha mostrato l’importanza del nostro sistema sanitario e la necessità di continuare a investire su un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, che deve essere adeguato, tuttavia, alle nuove condizioni. Noi siamo da sempre per la difesa e il miglioramento della sanità pubblica – spiega il capogruppo dem – ma senza un forte aiuto, nel giro di pochi anni rischieremmo non solo di non rilanciarla, ma di veder crollare l’offerta di servizi ai cittadini”.  Un aiuto che il Pd, anche attraverso il suo braccio delle autonomie locali, chiede con decisione a Speranza. Non lasciando che sia soltanto la Lega a farlo.

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