OPERE & OMISSIONI

Tav, è finita la stagione dei No

La prima riunione dell'Osservatorio con il ritorno della Città di Torino segna la chiusura definitiva della parentesi grillina. Il sindaco Lo Russo chiede l'ingresso anche dell'ex Provincia. Il governatore Cirio sottolinea l'interesse all'opera dell'ad di Stellantis Tavares

Ripartono i lavori dell’Osservatorio Torino-Lione con un nuovo commissario, Calogero Mauceri, e, soprattutto il ritorno del capoluogo piemontese che chiude così la parentesi grillina. “È un giorno molto importante perché questo è un luogo di dialogo e confronto anche aspro, ma nel rispetto delle idee reciproche”, ha affermato Stefano Lo Russo all’uscita dalla riunione. “Abbiamo chiesto di integrare il tavolo con la Città metropolitana che deve sedere a pieno titolo all’interno di questo organo e lo stesso vale per i comuni montani. Sposo e condivido la richiesta di ingresso anche dell’Unione Val Susa”.

Nel suo intervento il primo cittadino ha evidenziato “l’elemento simbolico di tenerla nella sede del Consiglio della Città metropolitana, l’istituzione che più di altri può rappresentare il territorio coinvolto”. E ha ribadito lo “spirito di dialogo che deve animare l’Osservatorio, nato come luogo di confronto, talvolta anche aspro, che però deve essere su temi e deve avere come caratteristica di partenza il rispetto reciproco”. Luogo in cui si discute sulle modalità con cui l’infrastruttura deve essere realizzata, sugli impatti sui territori, sulle migliori modalità per riuscire a far diventare la Torino-Lione un’opera che serve allo sviluppo del territorio. “Le ferrovie – ha proseguito Lo Russo – rappresentano un veicolo straordinario di sviluppo del nostro territorio, sociale, economico, culturale e ambientale. Sono convinto che in un’epoca di transizione ecologica e di spiccata attenzione verso i temi dell’ambiente, la politica debba farsi carico di individuare soluzioni e modalità che servano davvero allo sviluppo sostenibile e parlando di trasporto l’elemento della riduzione dell'emissione di gas serra nell’atmosfera è uno di quelli essenziali che mi convincono da sempre nell’individuare le ferrovie e i treni come meccanismo di infrastrutturazione”.

Di uno snodo importante che mette alle spalle una fase parla anche il presidente della Regione Alberto Cirio che ha voluto nella delegazione Antonio Rinaudo, ex commissario per l’emergeza Covid ma soprattutto colui che da magistrato è stato titolare di molte inchieste sulle frange violente del movimento No Tav. “È finita la stagione dei no e lo aspettavamo da tempo. I sì però devono essere sì concreti, quindi il nostro lavoro è che non siano solo dei sì convegnistici ma sì delle cose da fare, ma trovo una bella sintonia sul nostro territorio”. Il governatore è favorevole all’ingresso dell’ex Provincia nell’organismo e per ribadire l’importanza dell’opera cita l’ad di Stellantis Carlos Tavares: “Una delle cose che lo hanno interessato di più nel rapporto con la Regione – spiega Cirio – è stata la centralità della logistica. Tavares che cita la Tav mi ricorda altri grandi che stanno guardando al Piemonte proprio perché' ci sono Tav e Terzo Valico. Stiamo raccogliendo i primi frutti della centralità”.

Mauceri ha aggiornato sulle attività in corso. In particolare, per la tratta Avigliana-Orbassano, ha ricordato che “nel mese di marzo è stata avviata la progettazione definitiva della nuova linea in variante con l’obiettivo di concluderla entro l’anno. Con un investimento di 13 milioni di euro – ha continuato – si procederà a potenziare anche lo scalo merci di Orbassano, dove entro quest’anno si prevede l’avvio dei lavori di ampliamento della capacità dei binari del fascio container”. Per l’adeguamento della tratta Bussoleno-Avigliana sulla attuale linea storica Modane-Torino, ha fatto sapere che sono previsti interventi di potenziamento della linea, ammodernamento tecnologico, potenziamento dei sistemi di alimentazione, mitigazione acustica della linea, ampliamento della linea a 750 metri per consentire il transito di convogli merci. Per quanto riguarda la tratta internazionale, Telt ha fatto il punto sui lavori che avanzano in Italia e Francia con 10 cantieri attivi e circa 1000 persone impiegate che diventeranno 4000 con i cantieri a regime. A questo proposito, il direttore generale, Mario Virano, ha spiegato che sono circa 10,5 i chilometri del tunnel di base realizzati, mentre negli scorsi mesi sono partiti i cantieri dei 3 miliardi di appalti per lo scavo dell’intera galleria sul territorio. Per l’Italia, entro l’anno verrà completata la procedura per l’affidamento della gara per i 12,5 km del tunnel su territorio italiano, mentre a Chiomonte prosegue regolarmente la realizzazione delle nicchie di allargamento del cunicolo della Maddalena. Parallelamente Telt, ha concluso. Virano, sta lavorando per lanciare la gara per l’attrezzaggio tecnologico dell’intero tunnel di base del valore di circa due miliardi di euro.

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