POLITICA & GIUSTIZIA

Urban Center, tutti assolti

Nessuna irregolarità nella nomina a direttore di Valentina Campana, attuale capo di gabinetto del sindaco Lo Russo. Prosciolti anche l'ex vicesindaco Montanari, la presidente Elena Dellapiana e il funzionario della Compagnia di San Paolo Demarie

È terminato con l’assoluzione di tutti e quattro gli imputati perché il fatto non sussiste il processo per il caso Urban Center di Torino. La sentenza riguarda Guido Montanari, ex vicesindaco all’epoca dei fatti, Valentina Campana, attuale capo di gabinetto del primo cittadino Stefano Lo Russo, chiamata in causa come direttrice dell’Urban Center, la presidente Elena Dellapiana e Marco Demarie, funzionario della Compagnia di San Paolo. Secondo la procura nel 2019 si erano verificate irregolarità nella nomina di Campana, per via di un bando che gli inquirenti consideravano scritto ad hoc per lei. Il pubblico ministero Gianfranco Colace aveva chiesto otto mesi di reclusione per tutti contestando il reato di turbativa del procedimento di scelta del contraente. Gli avvocati difensori Mariagrazia Pellerino, Cosimo Palumbo e Alberto Mittone avevano insistito sulla non sussistenza del fatto e il tribunale ha dato loro ragione.

“Siamo sempre stati molto tranquilli – afferma Montanari –. Ma quello che mi lascia perplesso è stato l’impiego di giudici, apparati inquirenti, intercettazioni, sequestri di telefonini e quant’altro per una cosa che oggettivamente non c’era: niente passaggi di denaro, nessuna persona che avrebbe dovuto fare il concorso, nulla di nulla. Mi chiedo quindi come sia possibile che di fronte a una situazione di sicurezza molto grave come quella esistente nel nostro Paese, con reati veri, organizzati e non, si perdano soldi e tempo per una vicenda inesistente come la nostra”. Poi l’ex vicesindaco ha concluso: “Da cittadino provo disagio”.

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