ECONOMIA DOMESTICA

Crescono i consumi, ma non per tutti

Dai pasti fuori casa alle vacanze, nel 2021 a Torino le famiglie hanno ripreso a spendere. Sono solo i più abbienti, però, ad aver potuto allentare i cordoni della borsa. Balzo di cibo d'asporto e e-commerce. L'indagine della Camera di commercio

Tornano a crescere i consumi: nell’anno passato la spesa media mensile delle famiglie torinesi è di 2.524 euro, in crescita del 3,9% rispetto al 2020, ma i valori non hanno ancora raggiunto quelli del periodo precedente alla pandemia. Aumentano soprattutto le spese non alimentari – emerge nella tradizionale indagine della Camera di commercio di Torino – in particolare quelle per la casa, ma non per tutte le famiglie. Quelle più agiate hanno speso più del doppio, soprattutto in viaggi e vacanze e pasti fuori casa, ma anche vestiti, calzature, visite mediche specialistiche. Ad aumentare in modo più incisivo, infatti, sono le spese non alimentari (+4,4%) mentre quelle per il cibo crescono solo dell’1,2%.

Con la pandemia, inoltre, sono cambiati i comportamenti: il cibo d’asporto o a domicilio è cresciuto del 36,5% in un anno. Anche all’e-commerce e all’intrattenimento via web, ormai, non si rinuncia più. “Si assiste a una lieve ripresa dei consumi, in particolare non alimentari, ma si accentua il divario tra famiglie abbienti e quelle in condizione di autosufficienza. La tecnologia entra sempre più a far parte stabilmente dei comportamenti delle famiglie che scelgono il web non solo per gli acquisti, ma anche per i servizi, come quelli bancari, e l’intrattenimento” commenta Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino.

Le spese legate alla casa, prima voce di spesa non alimentare per le famiglie torinesi, sono aumentate di 30 euro medi mensili. In crescita anche le spese per utenze domestiche (3 euro). Non tornano invece ai livelli 2019 le categorie che nel 2020 hanno subito un calo maggiore: trasporti e comunicazioni, mobili e arredamento, ricreazione, spettacolo e cultura - che comprende spese in viaggi e pasti fuori casa - e servizi sanitari e salute. Tornano ai livelli pre-crisi le spese in vestiario e calzature (nel 2020 avevano segnato una flessione importante).  

Tra gli “Altri beni e servizi”, dove converge quasi il 15 per cento delle spese delle famiglie torinesi le voci più importanti, riguardanti le spese per vacanze (+78,4%, +39 euro) e per pasti fuori casa (+62,4%, +32 euro), sono le uniche ad aver registrato un incremento, anche se le vacanze non tornano ancora ai livelli pre 2020. Infine, recuperano ben 25 euro (+35,8%) le spese per vestiti e calzature (il 4,5% dei consumi non alimentari) che tornano ai livelli del 2019.

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