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Gtt nel caos, l'autosospeso Bonfanti resta al suo posto

Il cda di oggi avrebbe dovuto decidere il futuro del suo direttore generale, nell'occhio del ciclone dopo le bravate (spesso ignorate) del figlio. Ma l'ad Foti decide di attendere altri dieci giorni. Trattative sotterranee per un dipendente nel nuovo board

Il direttore generale di Gtt Gabriele Bonfanti resta al suo posto. Certo, rimane nello status di autosospeso dall’incarico al vertice della macchina amministrativa dell’azienda, ma nonostante le pressioni del cda non fa un passo indietro. Anzi, è ancora a tutti gli effetti uno dei più alti dirigenti del Gruppo torinese trasporti, la partecipata pubblica controllata dal Comune di Torino, assurta agli orrori delle cronache dopo che proprio il figlio di Bonfanti ha avuto la brillante idea di guidare un mezzo aziendale senza patente, farsi riprendere da una dipendente che ora rischia il posto e infine pubblicare tutto sui social. Una bravata che non è stata neanche isolata, perché poi di video ne sono usciti altri, di testimonianze pure. E le responsabilità rischiano di travolgere tutto il management. Bonfanti era l’unico a sapere cosa combinava il figlio? No. E forse basta questo per evitare che vengano presi provvedimenti drastici nei suoi confronti. La sensazione è che il dg autosospeso, se cadrà, non cadrà da solo.

Per questo, forse, che ancora una volta l’amministratore delegato Giovanni Foti ha dovuto soprassedere. In una nota diffusa dopo il consiglio di amministrazione, l’azienda fa sapere che proseguirà “gli accertamenti oltre il limite dei 15 giorni, fissato nello scorso cda”, un limite “che sarebbe scaduto oggi”. Intanto Bonfanti resta autosospeso da direttore generale, ma continua a essere il dirigente che gestisce, tra le altre cose, gli affari legali di Gtt. Il tutto, evidentemente, senza il minimo imbarazzo, nonostante sia aperto un fascicolo in Procura proprio relativo alle bravate del figlio. Il cda, prosegue la nota, “ha ritenuto opportuno completare le valutazioni per una decisione con il massimo livello di attenzione con l’obiettivo di concludere l’istruttoria tra dieci giorni”. Insomma, Foti prende ancora tempo, ben sapendo che tra dieci giorni potrebbe addirittura non esserci più questo cda in carica.

E dire che ai piani alti di corso Turati, quartier generale del Gruppo, era già stato stabilito chi avrebbe assunto momentaneamente il timone dopo la defenestrazione definitiva di Bonfanti. Ma evidentemente il dg ha avuto sufficienti argomenti per convincere il board a ripensarci. Per la seconda volta.

Una vicenda a tratti surreale che anche da Palazzo Civico viene osservata con attenzione, visto che proprio nei prossimi giorni il sindaco Stefano Lo Russo dovrà indicare i componenti del nuovo consiglio di amministrazione. A questo proposito continuano, sotterranee, le trattative per portare un lavoratore dell’azienda nel board. Dopo che i sindacati hanno deciso di prendere tempo, chiedendo al primo cittadino maggiori approfondimenti, c’è stato un vertice ieri cui hanno partecipato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil assieme al vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle. Non è la prima volta che le tre organizzazioni vedono l’esponente dem nelle vesti di emissario del sindaco, il quale aveva già illustrato oltre un mese fa il piano di coinvolgere i sindacati nella gestione dell’azienda, nominando un loro rappresentante. Al momento, però, la situazione resta stazionaria: Lo Russo ha preso atto della mancanza di unità nel fronte sindacale dove l’opposizione della Cgil (e in parte degli autonomi) a qualunque coinvolgimento tiene in stallo ogni decisione. E certo non ha contribuito a rasserenare il clima un volantino anonimo che da giorni rimbalza nelle chat aziendali in cui vengono elencate le tante malefatte dei figli d’arte in Gtt, un’azienda in cui dai dirigenti ai sindacalisti molti avrebbero approfittato per piazzare amici e parenti.