CORSI STORICI

Via l'Urss, largo Ucraina

Ripercussioni del conflitto tra Russia e Kiev sulla toponomastica di Torino. Una proposta di FdI per cancellare corso Unione Sovietica e un'altra del radicale Viale per intitolare una zona della città al Paese invaso. Da Oslo alla Lituania solidarietà a colpi di targhe

Come la storia, quella contemporanea, può cambiare la toponomastica di una città. Di eliminare corso Unione Sovietica dalla mappa della città si parla ormai da vent’anni, la novità è la proposta di dedicare una via all’Ucraina, tra le grandi nazioni d’Europa a non comparire nello stradario di Torino (in buona compagnia giacché, va detto, neanche alla Germania è stata dedicata una strada del capoluogo piemontese). Con tutto quello che ne potrebbe seguire, non ultima la difficoltà di una macchina burocratica che fatica a rilasciare carte di identità, figuriamoci alle prese con i cambi di residenza di centinaia di abitanti.

L’Urss è crollata oltre trent’anni fa e avere una delle più grandi arterie della città che evoca un paese che ormai non esiste, mentre il suo principale erede, la Russia, è in guerra con tutto l’Occidente è ora all'attenzione della Sala Rossa. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni Crosetto (a proposito di eredi) ha presentato una proposta per trasformare corso Unione Sovietica in corso Unione Europea. Cambi una parola e rivoluzioni il significato. Qualcuno già si sa che protesterà, e non solo in quella maggioranza di centrosinistra in cui ancora alberga qualche nostalgico di falce e martello. Ci provò per primo tanti anni fa un candidato sindaco (ovviamente di centrodestra), Roberto Rosso, attirandosi una marea di improperi e forse alienandosi il voto dei residenti di quella zona, tutto sommato affezionati al loro vecchio indirizzo di casa.

In queste ore, invece, il radicale Silvio Viale chiede di intitolare l'attuale Largo Francia, nei pressi della fermata Racconigi della metropolitana, in Largo Ucraina. “Un’operazione semplice dal punto di vista amministrativo perché in quella piazza non ci sono numeri civici” mette subito le mani avanti Viale per prevenire la rivolta delle mezzemaniche comunali. Prima tra le grandi città italiane, Torino seguirebbe l'esempio di altre città europee. Lo scorso marzo, a poche settimane dall’inizio della guerra, a Oslo, capitale della Norvegia, le autorità municipali hanno deciso di rinominare l’attraversamento stradale davanti alla sede dell’ambasciata russa in Norvegia, trasformandolo in Piazza dell’Ucraina. Una provocazione bella e buona. Qualche settimana prima della capitale norvegese, a Vilnius (Lituania), la strada antistante la sede del corpo diplomatico di Mosca è stata rinominata Via degli Eroi ucraini, un altro modo per protestare contro l’attacco della Russia.

print_icon