INNOVAZIONE & CONSERVAZIONE

I3A, colpo di genio di Lo Russo: "Serve chiarimento dal Governo" (che confonde ancora di più)

Preso in contropiede dalle parole del ministro Messa il sindaco ci impiega quasi ventiquattr'ore per reagire e difendere Torino quale sede del centro dell'intelligenza artificiale. Il viceministro Pichetto: "Non mi risultano decisioni diverse". E la collega prova a chiarire

“Il centro sull’intelligenza artificiale a Torino è frutto del lavoro di un territorio e del costante impegno per fare rete tra istituzioni, Università e imprese. Le dichiarazioni improvvise e inaspettate di ieri” del ministro dell’Università e ricerca Maria Cristina Messa “necessitano di un urgente chiarimento”. Alla buonora, pure Stefano Lo Russo si è accordo, il giorno dopo, che le parole pronunciate ieri dall’esponente di governo alla tappa sotto la Mole del tour sul Pnrr sono il de profundis per l’ambizioso progetto di ospitare nel capoluogo piemontese il polo di eccellenza. “C’è una legge – sottolinea il sindaco – che prevede la sede a Torino, per approvarla si è lavorato trasversalmente e per ottenere il risultato è stato messo in campo un intero sistema coeso e capace di proporre un progetto concreto e di qualità. Chiederemo – conclude – un chiarimento il prima possibile con il Governo”. Eppure “per l’intelligenza artificiale Torino dovrà partecipare a un bando come tutti”, ha ribadito Messa, nonostante un decreto legge dello scorso anno prevedesse il centro proprio in riva al Po, stanziando anche i primi 21 milioni di euro.

Una presa di posizione, quella del primo cittadino, un poco tardiva dopo che fin dal pomeriggio di ieri si erano invece sollevate le proteste di organizzazioni imprenditoriali, anzitutto l’Unione Industriale con il suo presidente Giorgio Marsiaj – e di un fronte trasversale della politica. Dalle forze di opposizione locale e nazionale – Augusta Montaruli parlamentare di Fratelli d’Italia – “il Governo non può rimangiarsi la parola. Non accettiamo di essere trattati come una succursale” – al Movimento 5 stelle, partito che sostiene l’esecutivo Draghi ma non l’amministrazione comunale, che con il capogruppo in Sala Rossa Andrea Russi giudica “grave il silenzio del sindaco Lo Russo che, ascoltate le parole della ministra, non ha difeso Torino e la norma del 2021 che stanzia i fondi”.

Cerca di smorzare le polemiche il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto: “Il governo deve dare seguito a una legge del Parlamento, al momento non mi risulta ci siano decisioni diverse. Spero quanto prima si chiarisca l’equivoco: il centro per l’intelligenza artificiale a Torino si deve fare”.

A confondere ancor più le idee contribuisce ancora il ministro Messa che parla di un argomento “trasversale e declinato in diversi aspetti”, secondo cui quello di cui si è parlato sono “ambiti collegati ma diversi”. E prova a chiarire. Un conto sono i fondi, 1,61 miliardi di euro, del Pnrr per partenariati con Università, centri di ricerca e imprese, che verranno assegnati in modo competitivo. Un altro è la fondazione di un Centro italiano di ricerca per l’automotive, istituita per decreto legge, con sede a Torino.  “Ciò che stiamo cercando di costruire è un Paese sempre più competitivo e che possa competere a livello internazionale in diversi settori, stimolando la creazione di reti e supportando grandi collaborazioni, per uno sviluppo sostenibile e stabile pensando alla Next Generation”. Tutto chiaro, no? No.

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