EX ALLEATI

Cirio su Damilano: "Una scelta solitaria"

Il governatore non condivide la decisione dell'ex candidato sindaco di uscire dal centrodestra: "Devo ancora capire quelle che sono le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta". Nessuna preoccupazione per la tenuta della coalizione

Una scelta poco comprensibile e non condivisibile nel metodo. Alberto Cirio, informato ieri pomeriggio dallo stesso Paolo Damilano a cose fatte da una telefonata (“Mi chiami per un consiglio o per comunicarmelo?”, è stato l’incipit della conversazione a tratti piuttosto burrascosa), non pare preoccupato dagli effetti della decisione dell’ex candidato sindaco dalla coalizione di centrodestra. “Sono abituato a commentare le cose che capisco e devo ancora capire bene quelle che sono le motivazioni che lo hanno portato questa a scelta che ho letto sui giornali. Per quel che riguarda il metodo, io ho sempre ritenuto che si possano avere dei momenti in cui le opinioni possono non essere le stesse, ma si sta all’interno, perché stare all’interno vuol dire avere la possibilità di confrontarsi e ragionare come coalizione, mentre se si esce si rischia di rimanere soli e da Torino Bellissima diventare Torino Solissima. E da soli credo non si faccia niente di buono”.

Il governatore del Piemonte, che nel 2019 vinse il testa a testa proprio con l’imprenditore acqua&vino sostenuto dalla Lega per la candidatura alla presidenza della Regione, non avverte pericoli all’orizzonte: “Preoccupato per la tenuta del centrodestra in Piemonte? No, non ne avrei motivo. La mia maggioranza – sottolinea Cirio – è la stessa di tre anni fa, nelle persone, nei partiti, nei numeri, nei singoli, nelle identità. Credo anzi che forse, con il lavoro che abbiamo fatto, con tante forze civiche abbiamo creato dei rapporti molto stretti, quindi non ci sono motivi di preoccupazione. Ma soprattutto – conclude – dobbiamo preoccuparci di più dei problemi dei piemontesi che non dei problemi dei partiti”.

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