ECONOMIA DOMESTICA

Export, il Piemonte tira il freno

Crescono le vendite oltreconfine delle imprese regionali (+17,8%), ma meno rispetto alla media nazionale (+22,9%). Crolla il mercato russo, attesa conseguenza delle restrizioni per il conflitto in Ucraina. Tra le province, il tessile fa volare Biella (+38,3%)

Continua a crescere l’export piemontese anche se meno rispetto alle altre principali regioni esportatrici d’Italia. Nel primo trimestre dell’anno il valore delle vendite oltreconfine del Piemonte è stato di a 13,5 miliardi, il 17,8% in più rispetto al I trimestre 2021, periodo in cui le vendite all’estero recuperavano già il 6,4% nel confronto con il periodo gennaio-marzo del 2020. Bene ma non benissimo se si tiene conto che a livello nazionale l’incremento è stato del 22,9% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso (oltre 5 punti in più rispetto al Piemonte) e che regioni come Lombardia (+23,6%), Emilia Romagna (+24%) e Veneto (+19,9%) registrano performance superiori. Soprattutto la crescita del Piemonte sembra essersi fermata rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno.

Nello stesso periodo, il valore delle importazioni di merci è cresciuto del 28,3%, attestandosi a 10,6 miliardi. Il saldo della bilancia commerciale si è confermato positivo per 2,9 miliardi, in diminuzione rispetto ai 3,2 registrati nel primo trimestre dell’anno scorso. Il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice a livello nazionale, ma la sua quota scende dal 9,7% del primo trimestre 2021 al 9,3% del periodo gennaio-marzo 2022.

Risultati positivi che s’accompagnano a quelli provenienti da produzione industriale, fatturato e ordinativi, a conferma che l’economia regionale sta recuperando quanto perso nel periodo pandemico. Ma in prospettiva non mancano le fonti di preoccupazione. Per l’anno in corso, infatti, è previsto un rallentamento della ripresa e in particolar modo del commercio internazionale a causa delle conseguenze della guerra Russia-Ucraina.

La crescita delle esportazioni piemontesi ha riguardato la totalità dei settori di specializzazione, seppur con intensità differenti. I mezzi di trasporto, primo settore delle esportazioni regionali con una quota del 20,6%, hanno segnato una crescita tendenziale del 21,9%, superiore a quella media regionale, grazie al trend vivace registrato dal comparto aerospaziale. La meccanica, secondo settore per vendite oltre confine, è cresciuta del 9,3% rispetto all’analogo periodo del 2021, mentre l’industria alimentare e delle bevande ha mostrato un incremento più sostenuto (+22,4%). Al di sopra del dato medio piemontese si collocano anche le performance di metalli (+26,8%), chimica (+33,9%) e del tessile e abbigliamento (+30,8%).

Il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 56,4% dell’export regionale, mentre il 43,6% si è diretto verso mercati extra-Ue. Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari (a partire da quello francese e tedesco) sono cresciute del 14,7% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Risultano superiori alla media regionale le variazioni delle esportazioni dirette in Spagna (+18,8%), nei Paesi Bassi (+30,8%), in Belgio (+23,7%) e in Romania (+24,6%). Meno intensa la dinamica evidenziata verso il mercato irlandese (+2,5%) e quello polacco (+0,8%).

Per il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia “il trend piemontese è positivo, ma non così performante come quello italiano e delle altre regioni nostre competitor quali Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Dobbiamo continuare ad adottare politiche che aiutino le nostre imprese a internazionalizzarsi e dobbiamo investire in progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico, nel pieno rispetto ambientale”.

Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue, grazie anche alla ripresa delle vendite sul mercato britannico (+28,4%), che nel I trimestre 2021 avevano subito una flessione dell‘11,5%, hanno registrato un incremento più elevato (+21,9%) rispetto a quello evidenziato per l’area comunitaria. Gli Stati Uniti, con una quota del 7,7% dell’export piemontese e una crescita tendenziale dell’11,7%, si sono confermati il primo mercato di questo comparto. Superiori alla media regionale gli incrementi registrati verso la Svizzera (+20,7%) il Messico (+19,3%) e la Corea del Sud (+30,4%). Positivo, ma con una crescita meno intensa, il risultato della Turchia (+14,1%). Appaiono invece negativi i trend verso la Cina (-3,6%), il Brasile (-1,8%) e, come era prevedibile, la Russia (-11,4%), mercati che subiscono le conseguenze delle tensioni geopolitiche.

Tra i nuovi mercati piemontesi, in questi primi tre mesi del 2022, troviamo il Kuwait, grazie alla crescita della vendita in questo Paese sia di mezzi di trasporto che di prodotti dell'editoria, audiovisivi e delle attività radiotelevisive piemontesi.

A livello territoriale tutte le province evidenziano dinamiche positive. Il dato migliore appartiene a Biella (+38,3%), che registrava però ancora una forte flessione nel I trimestre del 2021 (-19,6%). Il Verbano Cusio Ossola segna una crescita del 31,1%, seguito da Novara (+27,7%) e Torino (+21,5%). Mostrano un incremento a doppia cifra rispetto ai primi tre mesi del 2021 anche Vercelli (+12,6%) e Alessandria (+15,4%). Realizzano, infine, un aumento d’intensità inferiore Cuneo (+7,5%) e Asti (+4,2%).

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