CLIMA & POLITICA

Piemonte, allarme rosso siccità.
Chiesto l'aiuto alla Valle d'Aosta

La situazione è davvero critica, soprattutto per la produzione agricola. Cirio: "Non si tratta di blocchi in via permanente ma di una riduzione del carico di prelievo sul Po". Un tavolo di crisi permanente per agire sui concessionari dei bacini idroelettrici

In Piemonte scatta l’allarme rosso per la siccità e chiede aiuto alla vicina Valle d’Aosta. Ad annunciarlo ai microfoni di Radio Rai 1 il presidente della Regione, Alberto Cirio, da Pallanza, nel Verbano. “Oggi viene decretato l’allarme rosso, lo avevamo ampiamente previsto, non si tratta per il momento di blocchi in via permanente ma di riduzioni del carico di prelievo sul Po”, spiega il governatore. 

Al momento sono 170 i Comuni piemontesi che hanno già emesso provvedimenti di limitazione dei consumi. Aggiunge Cirio: “Dobbiamo stare molto attenti a salvaguardare l’agricoltura piemontese ed è il motivo per cui abbiamo già attivato non solo un tavolo di crisi permanente che ci permette di avere tutti gli attori della filiera dell’acqua ma, in particolare, di agire con i concessionari dei bacini idroelettrici. Sempre nella giornata odierna è stato anche richiesto al presidente della Valle d’Aosta, così come era avvenuto in passato, di verificare la possibilità di un aiuto perché i danni all’agricoltura rischiano di essere devastanti. Per questo continuano a lavorare su due fronti, nei confronti dello Stato a cui chiediamo lo stanziamento di risorse immediate per aiutare gli agricoltori ma anche cercando le soluzioni all’interno dei nostri bacini”.

Per salvare l’agricoltura Cirio punta all’acqua dei bacini idroelettrici, mentre col Governo perora la causa degli agricoltori, che chiedono indennizzi per i danni della siccità. “Noi dobbiamo fare due cose, non dobbiamo limitarci ad aiutare ma dobbiamo prevenire danni ancora più gravi”. Ha spiegato dalla sponda piemontese del lago Maggiore. “Abbiamo due strade – ha proseguito –: la prima proprio sul canale Cavour, dove già oggi c'è uno svasamento notturno che ci permette di alimentare coi bacini idroelettrici il canale e che verrà potenziato nei prossimi giorni, e ci dà una forbice di respiro di 15-20 giorni. Nello stesso momento però la richiesta di calamità naturale che ho fatto allo Stato va in questa direzione, l’ho fatta al presidente Draghi in persona, perché è bene che lo Stato ricordi che nel momento in cui i concimi sono triplicati, il costo della benzina per alimentare i mezzi agricoli è arrivato quasi ai livelli di prezzo di quella per l’utilizzo civile, in un momento in cui davvero la difficoltà è forte dal punto di vista finanziario, questa crisi idrica rischia di essere il colpo di grazia per tante aziende piemontesi. Non possiamo permettercelo”.

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