AMBIENTE

Fanatici contro la siccità, non ce li scolliamo più

Un gruppetto di attivisti dell'associazione Extinction Rebellion torna a incollarsi alle porte d'ingresso del palazzo della Regione. Protestano contro la mancanza di piogge in Piemonte e nel resto d'Italia, insomma dei fàfiuché in versione estiva

Parafrasando il celebre aforisma di Georges Clemenceau (“la guerra è un problema serio, meglio che non se ne occupino i militari”) si potrebbe dire che anche l’ambiente è un affare troppo importante per lasciarlo in mano agli ambientalisti. Ci mancavano gli attivisti che protestano contro la siccità, insomma dei fàfiuché in versione estiva. Dopo quello di tre giorni fa, questa mattina è andato in scena un altro blitz degli attivisti di Extinction Rebellion al palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino. Alcuni ragazzi si sono incollati con un potente adesivo alle porte dell’ingresso, altri non ci sono riusciti per l'intervento dei carabinieri e si sono sdraiati per terra. Le forze dell’ordine hanno poi staccato i manifesti con scritto “Siccità è crisi climatica”, che erano stati già attaccati dai giovani.

“Di fronte alla gravità dell’emergenza idrica in corso – racconta Matilde, una delle attiviste – questa Giunta sta continuando a sottrarsi alle sue responsabilità politiche, nascondendo la testa sotto la sabbia, proprio come uno struzzo. È inaccettabile – continua – che si continui a non riconoscere l’emergenza siccità come un sintomo del collasso climatico verso cui ci stiamo dirigendo. E non basta scaricare le responsabilità sui cittadini facendo leva sull’utilizzo responsabile delle risorse idriche, perché ci sono enormi problemi strutturali che per anni si è scelto di ignorare”.

Lo scorso martedì, l’assessore Fabrizio Ricca aveva commentato l’iniziativa sui social: “Protestare è lecito, lottare contro l’inquinamento è giusto, ma imbrattare con la colla la Regione anche no”.

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