DIRITTI & ROVESCI

Figli delle coppie omogenitoriali: diritti sì, ma nel nome della legge

La fuga in avanti di Sala, a Milano, non risolve il problema. Lo Russo: "Serve una iniziativa del Parlamento. Dobbiamo tutelare i bambini e devono avere gli stessi diritti in tutte le città". Concetto ribadito anche dal presidente emerito della Consulta Flick

“Stiamo analizzando il quadro giuridico, che è in continua evoluzione rispetto anche alle diverse sentenze dei tribunali. Ovviamente ci muoveremo nel solco della legalità e dei diritti, che devono essere sempre garantiti. Questo pur ribadendo che la questione a livello nazionale non possa essere gestita con questa differenziazione e geometria: serve una legge, soprattutto a garanzia dei bambini”. Così il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, a margine di un convegno sulla tutela della privacy, risponde sul tema della registrazione all’anagrafe delle coppie omogenitoriali, che Milano ha annunciato di voler attivare e a Torino è stata sospesa. “Il quadro giuridico – ha sottolineato Lo Russo – oggi è talmente incerto che lascia questi bambini in un limbo, ed è oggettivamente intollerabile. Io non so cosa facesse Milano prima e non bisogna confondere le registrazioni con le trascrizioni degli atti fatti all’estero. Questi ultimi a Torino continuano a essere iscritti all’anagrafe”. “Io credo – ha aggiunto – che questa questione si affronti con pragmatismo, dando un chiaro segnale politico, ma non sono i sindaci a doverla affrontare. In questo Paese c’è una Costituzione, e c’è un Parlamento che deve legiferare. Credo non sia corretto che un bambino che nasce in un contesto abbia meno diritti di quello che nasce in un altro, con un tribunale che emette sentenze in un modo, e spostandosi di provincia in un altro. Questo è oggettivamente intollerabile in una democrazia occidentale come quella italiana”.

Concetto affermato più volte e ribadito questa mattina in una intervista anche da Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale che si può dire non abbia affatto apprezzato la fuga in avanti del sindaco di Milano Giuseppe Sala, dopo la sua scelta di intraprendere la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali, pur all’esterno di un quadro normativo nazionale. Una decisione giunta peraltro proprio ora, con una scelta dei tempi sospetta, giacché Sala è sindaco ormai da sei anni. “Le leggi le promulga il Parlamento non i sindaci” puntualizza subito Flick, il quale poi mette in guardia sulla differenza tra il diritto di una coppia ad avere dei figli, rispetto a quello, ben più importante, dei bambini di avere dei genitori. “La tutela del minore” resta l’unica stella polare da seguire, secondo Flick.

print_icon