CENTROSINISTRA

Moderati usciti dalla Portas, pronti a rientrare dalla finestra

A una settimana dall'estromissione dalle liste Pd, il braccio destro di Letta, Meloni, tenta la riconciliazione: "Piena collaborazione". E prospetta un ruolo nel prossimo governo "che seguirà la nostra vittoria". See, campa cavallo!

Messi alla Portas alla viglia delle elezioni politiche, i Moderati rientrano dalla finestra del Nazareno. Il Pd ora fa gli occhi dolci a Giacomo “Mimmo” Portas dopo la brusca rottura seguita alla decisione di non accogliere nelle proprie liste rappresentanti della formazione fondata dall’ex berlusconiano nel 2005 con il preciso scopo di traghettare verso i lidi progressisti le anime in pena del centrodestra. «Prendiamo atto, non senza rammarico, che l’alleanza tra i Moderati e il Pd, in cui la nostra forza ha saputo essere determinante sui territori e nelle amministrazioni, con oggi giunge al termine dopo 18 anni». Questa era stata la reazione di Portas alla chiusura delle trattative quando oramai era ufficiale la loro esclusione. «La scelta del Partito Democratico di non riconoscere il ruolo dei Moderati sulla Città di Torino, in cui Carlotta Salerno e Silvio Magliano sono rappresentativi, ci impone una riflessione sulla nostra alleanza politica storica – scriveva Portas lasciando intendere di essere pronto a spiccare il volo –. Il nostro movimento è stato decisivo in svariati frangenti per far vincere il centrosinistra. Prendiamo comunque atto di questa scelta, dunque, e auguriamo al Partito Democratico una buona campagna elettorale». Che abbia pesato, nella scelta di estromettere Portas dopo tre legislature trascorse a Montecitorio, la disinvoltura con la quale lo stesso deputato ha negoziato fino all’ultimo anche su altri tavoli (in particolare con il Terzo Polo)? Chissà.

Ora dal quartier generale dem di Sant’Andrea delle Fratte arriva il tentativo di riconciliazione, la cui sincerità pare leggersi nelle parole finali del comunicato scritto da Marco Meloni (e non da Enrico Letta), braccio destro del segretario che ha svolto in questo frangente il ruolo di “epurator”. «Il Pd da tempo ha sperimentato su molti territori una fattiva collaborazione col Movimento “I Moderati” guidato da Giacomo Portas – afferma il coordinatore della segreteria nazionale –. Questa collaborazione ha portato a risultati importanti che anche oggi consentono a molte amministrazioni sul territorio un proficuo lavoro comune nell’interesse generale. Come già accaduto in passato si è lavorato a dare anche a livello nazionale continuità a questa collaborazione». Fino al patatrac sulle liste, dove né Portas né i suoi dioscuri locali (Salerno e Magliano) hanno trovato posto. «Per una serie di motivi non inerenti alle volontà dei protagonisti questa volta non si è riusciti a creare le condizioni per una presenza di rappresentanti del Movimento “I Moderati” nelle liste del Pd e degli alleati». Insomma, il destino cinico e baro si è messo di mezzo, sono volati piatti e stracci, ma suvvia non è il caso di divorziare. «Esprimiamo l’auspicio che questo non interrompa la collaborazione», anzi conclude Meloni «esprimiamo la nostra disponibilità a che questo lavoro comune prosegua sia nell’attività di governo che seguirà la vittoria elettorale per la quale lavoriamo, sia nell’attività politica della prossima legislatura a livello nazionale e sui territori». Sinceramente tuo, Meloni. Attestazione sincera come la convinzione sull’imminente vittoria.