VERSO IL VOTO

Salvini nell'ingrata Alessandria

Tour del leader della Lega in Piemonte. Prima tappa nella città del fido Molinari, persa alle ultime elezioni amministrative. Sarà a Torino il 20 settembre. Intanto i sondaggi "riservati" non sono per nulla incoraggianti, con FdI che doppia il Carroccio

La Lega sente di non avere il vento in poppa. I sondaggi, soprattutto quelli “riservati” compulsati nervosamente dai vertici, indicano un partito che viaggia sotto costa, pericolosamente aggrappato di poco sopra la soglia del 10%: soprattutto in Piemonte che assieme alla Liguria registra le maggiori difficoltà. Insomma, mentre Giorgia Meloni viaggia a vele spiegate verso una vittoria netta con la possibilità sempre più concreta di doppiare i voti dell’alleato, da qui al 25 settembre occorre correggere la rotta. Tant’è che il Capitano si è messo al timone e nel suo girovagare in lungo e in largo per lo Stivale domani getta l’ancora ad Alessandria, la città del capogruppo a Montecitorio e segretario piemontese Riccardo Molinari, recentemente passata dopo cinque anni di amministrazione leghista al centrosinistra. Dal Papeete in poi “Matteo non ne ha più azzeccata una”, come sottovoce confessano fior fiore di dirigenti locali, e la stessa campagna elettorale, improntata al “credo” e al vetusto armamentario della propaganda (la Fornero, i migranti, la reintroduzione della leva), lascia a dir poco perplessi quadri e militanti.

Nella truppa c’è poco entusiasmo e le scelte fatte sulle liste non hanno certo contribuito a rinvigorire gli animi. I segnali sono preoccupanti: le iniziative pubbliche vedono una scarsa partecipazione degli elettori, fatto salvo per quella manciata di candidati ed eletti che, in branco, si muovono di comizio in comizio. Com’è capitato l’altra sera ad Acqui Terme, altra città in cui Lega e centrodestra hanno incassato una “bollente” sconfitta, per la prima festa del Carroccio: consiglieri e assessori regionali “foresti” di altre province scapicollati a fare da claque a Molinari che altrimenti dal palco avrebbe visto più sedie vuote che piene.

Lo stesso Molinari scorterà domani Salvini, prima ad Arona alle 18 e poi alla cena a Spinetta Marengo, organizzata nel verde della campagna alessandrina nella tenuta cinquecentesca La Fiscala. A seguire una capatina “digestiva” al gazebo elettorale di Piazzetta della Lega. Il leader del Carroccio tornerà poi in Piemonte in vista della chiusura della campagna elettorale, il 20 settembre a Torino. Sperando che intanto sarà riuscito a correggere la rotta, perché a oggi il rischio è di arenarsi.

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