GIÙ DAL CARROCCIO

Purghe salviniane, rimosso Tiramani

L'ex deputato leghista non è più commissario del partito a Vercelli. Sostituito da Montani. L'addio polemico: "L'ho scoperto da un comunicato stampa". La decisione presa dal Capitano nell'ultimo consiglio federale (in verità c'è la mano di Molinari)

Un avvicendamento annunciato, l’ultimo atto con cui di fatto Paolo Tiramani viene messo alla porta dalla Lega. “Pochi minuti fa ho ricevuto un comunicato stampa dove si comunica che il nuovo commissario provinciale della Lega a Vercelli sarà Enrico Montani, al quale innanzitutto auguro buon lavoro. Sì, avete capito bene, per comunicato stampa: nessuno si è degnato di chiamarmi”. Con queste parole è lo stesso ex sindaco di Borgosesia che annuncia la fine del suo incarico a capo del Carroccio a Vercelli, provincia che prima Gianluca Buonanno poi lo stesso Tiramani avevano trasformato in una enclave della Lega.

La decisione, si legge nella nota del Carroccio cui fa riferimento l’ormai ex deputato, sarebbe stata presa direttamente da Matteo Salvini “durante l’ultimo consiglio federale di martedì scorso” anche se nel partito tutti sanno sia opera direttamente del segretario piemonte Riccardo Molinari. “Tiramani in quanto commissario provinciale, è il primo responsabile dell’esito insoddisfacente delle elezioni politiche a Vercelli, non avendo peraltro fatto nemmeno campagna elettorale. Inoltre, Tiramani conosce perfettamente il motivo per il quale non è stato ricandidato, come sa benissimo il perché gli è stato chiesto un passo indietro da capogruppo della commissione vigilanza Rai”. Il riferimento è ai presunti abboccamenti – da lui sempre negati – con Fratelli d’Italia per un passaggio nel partito di Giorgia Meloni.

“Mi si imputa – dice Tiramani – la colpa del calo elettorale che non credo dipenda da me, vista la percentuale in linea con il resto del Piemonte. Valesse questa tesi sarebbero tanti altri i soggetti da commissariare, non solo a livello provinciale ma anche regionale. Mi si imputa uno scarso impegno in campagna elettorale, campagna dalla quale sono stato escluso senza apparente motivazione”. Tiramani, infatti, è stato tra i pochi parlamentari uscenti a non aver ottenuto una ricandidatura nel proprio collegio finendo così ai margini della Lega.

“Va anche aggiunto – conclude la nota della Lega – che buona parte degli amministratori leghisti della Provincia di Vercelli ne ha chiesto la rimozione prima della campagna elettorale, elencando una serie di problematiche, peraltro da tempo note, sulla gestione del partito in tutta la Provincia”. Anche se un'altra parte di amministratori locali, sempre alla vigilia del voto, si erano schierati in sua difesa. E ora c'è chi è pronto a scommettere che Tiramani non sarà l'unico a finire alla porta, molti dei suoi fedelissimi già tremano, a partire dal vicesindaco di Vercelli Massimo Simion, che aveva provato a far fuori un leghista di lungo corso come Gian Carlo Locarni dalla segreteria cittadina, non riuscendoci per un solo voto.

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