CONCORDIA ISTITUZIONALE

Il ponte che unisce destra e sinistra: modello Morandi per le grandi opere

Lo Russo chiede poteri speciali per realizzare la seconda linea della Metro, gli stessi che solo pochi mesi fa il Pd negava a Cirio. Governatore e sindaco d'accordo: un commissario rimetterà in carreggiata il Parco della Salute. Scouting già a buon punto

C’è un ponte, quello ricostruito in tempo record a Genova dopo la tragedia del “Morandi”, da prendere a modello per le procedure burocratiche agili e semplificate. Ma nel futuro del Parco della Salute di Torino si sta prospettando anche un altro ponte, non meno importante per uscire dalle secche in cui da tempo sta il progetto del grande polo sanitario, ed è quello che unisce, in una versione che si annuncia assai più concreta della concordia istituzionale, Regione e Comune. Più esattamente il governatore Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo. Su quel ponte arriverà in fretta una figura ritenuta da entrambi ormai irrinunciabile: quella di un commissario.

I due, ieri, hanno colto l’occasione dell’incontro sulla localizzazione del nuovo ospedale Maria Vittoria alla Pellerina, per affrontare la questione dell’affidamento a un commissario e la conseguente apertura di una corsia di scorrimento veloce delle procedure, soluzione che fino a qualche tempo fa vedeva il centrosinistra regionale piuttosto freddo se non contrario. Lo Russo non era ancora sindaco, a Palazzo di Città c’era Chiara Appendino e Cirio in previsioni del Pnrr, accorgendosi ben presto che in più di una situazione per uscire da pastoie burocratiche, dove il Codice degli appalti spicca per farraginosità, aveva invocato poteri speciali. La reazione del Pd fu tranchant: “Usi gli strumenti già in suo potere invece di trovare alibi alla sua incapacità di governo”.

La nemesi non sarebbe tardata troppo a palesarsi. Una conversione dettata da quelle difficoltà che lo stesso sindaco dem non ha impiegato molto a verificare a sua spese, tanto da non esitare a chiedere quella stessa maggior libertà di manovra, allora negata a Cirio, per la realizzazione della Linea 2 della Metro. Una richiesta che il sindaco ha affidato alla capogruppo Pd in Sala Rossa, Nadia Conticelli la quale sollecita il futuro governo a nominare lo stesso Lo Russo commissario ad acta. Per la proprietà transitiva se ciò vale per la Metro perché non dovrebbe valere per un’opera non meno impegnativa e complessa come il Parco della Salute? Infatti, il sindaco non solo apre a questa ipotesi ma ne è tra i più sinceri sostenitori. Arrivando a concordare sul lavoro da tempo avviato dall’inquilino di piazza Castello, ben prima che Daniele Valle, fiutando cosa si stava preparando, tentasse di bruciare sui tempi il governatore, proponendo allo stesso Cirio di assumere la veste di commissario. 

La sensazione, ancor più dopo l’incontro di ieri, è che sia il sindaco sia il presidente siano già molto più avanti rispetto a ciò che hanno detto. Una riservatezza comprensibile coprirebbe passi già fatti in direzione di quella che più che un’inversione di rotta – proposito avanzato dal vicepresidente del consiglio regionale piddino che ha messo sul tavolo l’annullamento della gara e la ripartenza di fatto da zero – parrebbe una decisa correzione, affidata appunto alla figura commissariale. 

Un fatto è certo, non sarà Cirio il quale ha escluso questa eventualità. Per arrivare all’obiettivo, condiviso con il primo cittadino torinese, ci sarebbero sostanzialmente due strade. La prima, che parrebbe quelle privilegiata, passa per un atto del Governo, proprio come è avvenuto per la ricostruzione del ponte di Genova, per cui le funzioni commissariali sono state conferite al sindaco Marco Bucci. La seconda via prenderebbe le mosse dall’esempio di quanto fatto in Veneto dal governatore Luca Zaia per alcune infrastrutture, ovvero la crezione di una figura che non può dirsi a pieno titolo (tantomeno per i poteri) un commissario, bensì una sorta di tutor e soggetto coordinatore e facilitatore di tutti quei processi burocratici che accompagnano e, quasi sempre, frenano la realizzazione di una grande opera.

Questo modello resta sul tavolo, anche se a quanto risulta sarà proprio il modello Genova a segnare l’attesa svolta per il Parco della Salute. Senza ripartire daccapo, ma appunto correggendo in maniera decisa la rotta e imboccando una navigazione veloce superando le secche della burocrazia, in particolare del codice degli appalti, ma non solo. Presto verrà comunicato il profilo di chi sarà chiamato a svolgere quel ruolo di commissario sulla cui necessità, ormai, convengono tutti. 

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