LAW & ORDER

Pugno duro sui rave party

Reclusione, multe salate e confische: la stretta del Governo dopo il raduno di Modena. La decisione del neo ministro dell'Interno Piantedosi al primo Consiglio dei ministri. Centrodestra e amministrazioni locali di ogni colore plaudono

Il pugno duro sui rave party comincia da quello di Halloween, svoltosi in provincia di Modena, in un capannone dismesso non lontano dall’uscita dell’autostrada. Code, blocchi stradali e traffico in tilt. Circa tremila persone arrivate anche da Francia, Spagna, Germania e Austria. Dopo aver avviato lo sgombero il ministero dell’Interno Matteo Piantedosi sceglie la linea dura. Tanto che è stato proprio il titolare del Viminale a portare in Consiglio dei ministri un provvedimento con “nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”.

La bozza della normativa “anti-rave” aumenta la pena prevista dall’articolo 633 del Codice penale (“Invasione di terreni o edifici”) portandola da tre a sei anni (attualmente il massimo è di due). Decuplicata l’entità delle multe irrogabili: dalla cornice attuale (103 – 1.032 euro) si passa a un intervallo compreso tra mille e diecimila euro.  e della multa da euro 1.000 a euro 10.000. Inoltre, il reato, che al momento è punibile solo su querela di parte, diventa procedibile d’ufficio se il fatto è commesso da più di trenta persone. In caso di condanna o patteggiamento “il giudice ordina la confisca degli eventuali strumenti musicali o di diffusione di suoni o immagini necessari per lo svolgimento dell’intrattenimento nonché di impalcature necessarie per la realizzazione di palchi ove collocare i medesimi strumenti”, si legge.

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