SANITÀ

Reparti Covid e pazienti fragili off limits per medici No Vax

Restrizioni per i sanitari reintegrati all'Asl Città di Torino. Il Dg Picco: "Misura improntata alla cautela e sicurezza". Totale assenza di direttive nazionali e regionali. Solo nel capoluogo torneranno al lavoro 397 operatori, tra ospedalieri e liberi professionisti

I medici No Vax rientrano in corsia, ma non nei reparti Covid, tantomeno saranno a contatto con pazienti fragili e immunodepressi. Questo accadrà, almeno per ora, negli ospedali dell’Asl Città di Torino. Per le altre aziende sanitarie e ospedaliere si vedrà se verrà seguita o meno la linea, decisamente improntata alla cautela nei confronti dei ricoverati, impressa dal direttore generale della maggiore Asl del Torinese, Carlo Picco.

Già, perché il provvedimento in via di definizione in queste ore non è certo figlio di direttive ministeriali, tantomeno regionali che pure si sarebbero attese in una situazione che sta generando non solo polemiche sul fronte politico, ma più che comprensibili preoccupazioni tra la popolazione e lo stesso ambito sanitario. 

Solo tra gli iscritti all’Ordine dei medici della provincia di Torino sono 397 i camici bianchi, compresi odontoiatri e liberi professionisti, non vaccinati che hanno ricevuto in queste ore una lettera da parte dallo stesso Ordine dove viene comunicato che è stata recepita la revoca della sospensione.

L’interdizione al servizio nei reparti Covid e le altre limitazioni decise dall’Asl Città di Torino sarà posta in essere “fino a valutazione del medico competente”, come precisa una nota dell’azienda in cui si spiega la ragione del provvedimento, ovvero “tutelare la salute degli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che rientrano in servizio prevenendo il rischio di contagio”.  Il tenere, per ora, lontani il personale non vaccinato da una serie di tipologie di pazienti, come gli immunodepressi, denota anche l’intendimento da parte dei vertici dell’Asl di tutelare al massimo proprio questi ultimi, oltre che medici e infermieri. 

Nella lettera, indirizzata a tutto il personale dipendente, convenzionato e somministrato, a proposito della scadenza anticipata delle sospensioni dei non vaccinati viene annunciato che “sempre ai fini di tutela della salute, tutto il personale, al rientro del servizio, sarà contattato dal medico competente per essere sottoposto a visita”. Un’iniziativa, quella dell’Asl diretta da Picco, che pare destinata a fare da apripista ad analoghi provvedimenti nel resto delle strutture sanitarie piemontesi.

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