DIRITTI & ROVESCI

Tolleranza zero sulle occupazioni, ma ci sono anche quelle di destra

Da Fratelli d'Italia e Lega il plauso per lo sgombero di quattro appartamenti nelle case popolari di Torino. Ora ne rimangono altri 220, più i centri sociali. E non mancano quelli vicini al partito di Meloni. Il pugno di ferro del ministro Piantedosi

“L’aria sta cambiando”. Un coro di soddisfazione ha fatto eco allo sgombero di quattro alloggi popolari in via Sospello, periferia Nord di Torino. Applausi scroscianti, da destra, hanno accompagnato le operazioni condotte dalle forze dell’ordine assieme ai servizi sociali e ai tecnici dell’Atc, l’Agenzia per le case popolari. Il primo a dare la notizia, di buon mattino, è stato l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone secondo cui a Torino “per anni l’immobilismo della giunta comunale ha consentito agli abusivi di prosperare”. Abusivi di destra e di sinistra, giacché tutti in città conoscono l’occupazione dell’Osa Lingotto in via Bizzozero, sostenuta da Soccorso Tricolore, che da Marrone e dalla sua componente di FdI ha sempre ottenuto copertura politica. “Ora ci auguriamo che gli sgomberi possano avvenire anche in tutti gli altri complessi Atc che si trovano in una situazione simile – conclude Marrone –. Bisogna scegliere se stare dalla parte della legalità o se continuare a fingere di non vedere un problema che colpisce innanzitutto le fasce più fragili della nostra società, che sono stufe di questi soprusi e cominciano a reagire, subendo in aggiunta violenze e aggressioni”.

I numeri dicono che, al di là della propaganda, per liberare tutti gli alloggi pubblici occupati servirebbe un vero e proprio rastrellamento. Solo nel complesso edilizio Atc di via Sospello e corso Grosseto sono ancora 20 gli appartamenti abitati abusivamente su un totale di 614, distribuiti tra 18 palazzine. Allargando la prospettiva il dato complessivo è di 229 occupazioni solo nelle case Atc. Di queste, 221 sono a Torino, le altre 8 nei Comuni dell’area metropolitana. Si aggiungano poi i centri sociali, anch’essi dediti per natura all’occupazione abusiva: da Askatasuna al Gabrio, da El Paso al Movimento anarchico fino allo Csoa dei Murazzi e allo stesso Osa Lingotto, l’unico appartenente all’area della destra sociale. Si tratta di un’altra decina di stabili, tutti di proprietà comunale. Insomma, migliaia di persone che, una volta allontanate dall’alloggio occupato devono essere prese in carico dai servizi sociali e necessitano di un tetto. Tra loro, poi, ci sono famiglie con minori che hanno bisogno di una tutela ulteriore. “Tutte le occupazioni delle case popolari sono all’attenzione del tavolo interistituzionale costituito nell’ambito del protocollo per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia pubblica e del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riuniti in Prefettura” afferma Atc in una nota.

Un contesto che dovrebbe conoscere bene anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale sin dal suo insediamento ha interpretato con pugno di ferro il proprio incarico. Dal Viminale è arrivato il “grande apprezzamento per l’operazione”. “Lo sgombero – ha proseguito il ministro in versione law and order – s’inserisce in una precisa strategia d’azione, portata avanti in tutto il Paese, per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive e riappropriarsi in tal modo di abitazioni che potranno essere riassegnate ai cittadini che ne hanno diritto”.

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