GRANA PADANA

Gelo per Salvini ai funerali di Maroni

Accoglienza piuttosto fredda per il leader della Lega. Applausi per Meloni e Giorgetti. Fotografia del clima interno al Carroccio. Presenti governatori Fontana, Fedriga e Zaia e tutta la vecchia guardia di via Bellerio - VIDEO

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa sono stati accolti da un applauso all’arrivo in piazza San Vittore a Varese, per i funerali di Roberto Maroni, il politico leghista scomparso, ex ministro dell’Interno, ex governatore lombardo e segretario federale del partito nel 2012 e 2013, scomparso martedì scorso all’età di 67 anni.

Stessa accoglienza per il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, pochi applausi invece hanno salutato il ministro e leader della Lega Matteo Salvini arrivato con Roberto Calderoli. Presenti anche la ministra Daniela Santanché e i presidenti di Regione Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia. Un’accoglienza fredda, quindi, quella che è stata riservata al Capitano, proprio nella terra che ha segnato tanta strada del Carroccio fin dalle sue origini. A testimonianza dell’antico legame non hanno voluto mancare all’ultimo saluto la vecchia guardia di via Bellerio: dall’ex ministro Roberto Castelli ai lumbard Guido Guidesi, Stefano Bruno Galli, Gianni Fava, Giacomo Stucchi, Gianluca Pini. Assente, perché ricoverato in ospedale, il Senatur Umberto Bossi.

All’interno della basilica, tante autorità; oltre alla presidente Meloni Antonio Tajani, Gianmarco Centinaio, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la candidata per il Terzo Polo alle Regionali della Lombardia Letizia Moratti e l'ex ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Ad accompagnare la salma la moglie, i figli, la sorella e i parenti stretti di Maroni. Centinaia di persone si sono radunate in piazza del Podestà per seguire le esequie su un maxischermo fatto installare dal Comune, che per ha dichiarato il lutto cittadino. Su un balcone della piazza, dove ha sede la storica sezione leghista di Varese, un solo, semplice striscione: “Grazie, Bobo”.

Dal Piemonte tocca al capogruppo regionale Alberto Preioni farsi interprete dei sentimenti di dolore e cordoglio. «Oggi è un giorno triste per tutto il popolo della Lega. Perché è così difficile dare l'ultimo saluto a uno di noi, a un leghista da sempre e per sempre – afferma il numero uno del Carroccio a Palazzo Lascaris –.Maroni è stato tante cose: un autonomista convinto, un fedele e rigoroso servitore dello Stato, un vigoroso segretario, un attento e quasi amorevole amministratore per quella che sentiva visceralmente come la sua terra, la Lombardia. Soprattutto è stato un politico raffinato, al quale le analisi di comodo non piacevano. Lui i problemi li voleva guardare negli occhi, anche quando sembravano irrisolvibili. Sarà stata la sua anima di inguaribile ottimista o il suo coraggio di uomo di mare, pronto a spingersi anche oltre l’ignoto che spaventa i pavidi ma affascina i sognatori. E lui lo era, sognatore. Anzi, barbaro sognante, fin dalle prime esperienze del nostro federalismo, dalle riunioni nel Vco di quell’Uopa, l’Unione Ossolana per l’Autonomia, da cui la Lega Nord ha tratto le proprie radici per stessa ammissione di Umberto Bossi. E sembra incredibile oggi dirgli addio, dirgli per l’ultima volta “buon vento, Bobo”».

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