FINANZA & POTERI

Cariplo, Compagnia e Cdp. Messina uno e trino

Il ceo di Intesa è il vero e incontrastato king maker sui tre principali dossier. Con Guzzetti sta cercando di pilotare la nuova guida della cassaforte lombarda, poi imporrà a Profumo il suo successore. Le mire dell'attuale inquilino di corso Vittorio sul board di via Goito

Un tris d’assi per aprire. Di sicuro Carlo Messina, il potentissimo ceo di Intesa Sanpaolo, ha le carte giuste da calare al tavolo delle tre importantissime partite che si giocheranno nei prossimi mesi sul terreno della grande finanza. Con il suo standing, sovvertendo i ruoli fino ad arrivare a scegliere i vertici dei suoi maggiori azionisti (le fondazioni) e non viceversa, il banchiere che incominciò la sua sfavillante carriera come bancario nel 1987 in Bnl viene indicato come l’assoluto king maker per il rinnovo del vertice della Compagnia di San Paolo nella primavera del 2024, ma anchenella Fondazione Cariplo chiamata a trovare nei primi mesi del prossimo anno il successore di Giovanni Fosti. E poi, ancora spunta la figura di Messina in un terzo snodo, un poco più avanti nel tempo, che rimanda a un’altra ambitissima poltrona qual è la presidenza di Cassa Depositi e Prestiti.

Srotolando cronologicamente questi tre fili che passano nelle mani manager romano e incominciando dal dossier Fondazione Cariplo (grande azionista, insieme alla fondaziine torinese della banca), il cambio della guardia imposto dalla non ricandidabilità di Fosti vede le manovre e i giochi ormai entrati nel vivo, vista la scadenza ravvicinata della prossima primavera. Sulla munifica cassaforte lombarda si materializza ancora la figura di colui che la guidò, in una sorta di regno, per oltre 18 anni: Giuseppe Guzzetti. Una voce, la sua, ancora assai ascoltata e rispettata, che parrebbe pronta a pronunciare, per la guida della fondazione, il nome di Giovanni Gorno Tempini, suo amico e discepolo, ma anche attuale presidente di Cassa Depositi e Prestiti. Messina avrebbe in serbo, tenuto gelosamente segreto, un altro nome, ma nel caso di dover accondiscendere alle volontà del Grande Vecchio della finanza bianca, con il quale i rapporti sono più che buoni e solidi, ecco che proprio su Cdp potrebbe tirare anche il terzo filo.

E chi da tempo non fa mistero di puntare proprio al posto oggi occupato da Gorno Tempini (nomina in capo alle fondazioni, mentre al Mef spetta a designazione dell'amministratore delegato) e che lo stesso dovrebbe lasciare anzitempo nel caso in cui assuma la presidenza di Cariplo, se non l’attuale numero uno di Compagnia di Sanpaolo, Francesco Profumo? L’ex rettore e già ministro del governo col loden non avrà sicuramente difficoltà, se proiettato verso il vertice di Cdp a ricambiare il ceo della “sua” banca avallandone la scelta del futuro padrone di casa in corso Vittorio Emanuele. Di nomi, per la successione a Profumo, in questi ultimi tempi ne sono rincorsi parecchi, a partire da quello di Elsa Fornero, sua collega nell’esecutivo di Mario Monti che però anche per ragione anagrafiche è uscita quasi subito dalla rosa dei papabili, mentre assai più concreto parrebbe quello del suo allievo Pietro Garibaldi. Ma proprio sull’ex presidente del prestigioso Collegio San Carlo, Messina adducendo il non buon ricordo che il professore torinese ha lasciato nella prima fila della banca, quando Garibaldi sedette per qualche tempo nel Consiglio di sorveglianza, avendo sostituito proprio la Fornero chiamata al governo. Chi avrà in mente il banchiere per sostituire Profumo? “A suo tempo si saprà, al momento è concentrato su Cariplo”, confermano dal suo inner circle.

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