QUATTRO RUOTE

Torino non è più "fiera" dell'auto

L'ex regno della Sacra Ruota, dopo aver perso agli inizi del 2000 lo storico Salone e due anni fa quello open air, vede migrare a Parma la rassegna di vetture d'epoca. Il nodo del monopolio di Gl Events al Lingotto (che anziché attrarre eventi li lascia scappare)

Sarà il retaggio dell’età delle bronzine, il ricordo malinconico della sua stagione ferrigna, fatto sta che tutto ciò che riguarda l’auto a Torino diventa una questione di onore e di orgoglio tradito. Al netto della trasformazione che ha investito la Fiat, l’ex capitale delle quattro ruote vede poco alla volta perdere anche tutte le manifestazioni ad essa legate. Dopo che persino la pallida imitazione dello storico Salone dell’auto, quello che dal 1900 si teneva ogni anno prima alla Palazzina delle Belle arti e poi per decenni a Torino Esposizioni, ha chiuso i battenti lasciando il Valentino nel 2020, tocca a Automotoretrò fuggire dalla Mole. La più antica fiera di automobili d'epoca, nata nel 1982, infatti, lascia il Lingotto, luogo simbolo che arranca anche nella sua ultima vocazione, quella espositiva, per trasferirsi a Parma dove festeggerà i suoi 40 anni.
 
L’ennesimo duro colpo per una città che nel 2020 aveva già subito quasi rassegnata l’addio della rassegna open air al Valentino. Dietro la decisione dell’organizzazione, c’è l’aumento dell’affitto di Lingotto Fiere, gestito dai francesi di Gl Events impegnati in una profonda revisione del proprio management e in una serrata trattativa con Comune, Regione e Camera di Commercio per implementare l’attrattività di Torino. Intanto, però, sarebbe utile che riuscissero a mantenere quel che già hanno.
 
Nelle scorse settimane sembrava che la situazione potesse migliorare grazie alla mediazione delle istituzioni, ma alla fine la concertazione è saltata. “Abbiamo provato in tutti i modi a far rimanere la manifestazione a Torino, dove è nata, ma non ci sono più le condizioni – ha puntualizzato l'organizzatore Beppe Gianoglio –. Siamo quindi lieti di annunciare il trasferimento nell’innovativo polo fieristico Parmense che, insieme alle istituzioni del territorio ci aiuterà a far crescere ancora di più Automotoretrò. La scelta è ricaduta su Parma anche per il suo valore strategico come snodo tra Centro Italia e Nord-Est: l’obiettivo è di entrare nei cuori di tutti gli appassionati che ancora non ci conoscono”.
 
Una settimana fa gli organizzatori avevano già puntato il dito contro Gl Events: “Vogliono 300mila euro in più” era l’accusa preannunciando l’addio. Forse ci si aspettava un intervento delle istituzioni pubbliche che tuttavia in questa delicata fase di trattative con il gruppo francese non ha voluto inserirsi in quella che il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha definito “un rapporto tra soggetti privati”.

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