VITA MODERNA

Un lavoro da cani, ma con l'Albo

Per ora è "solo" un registro ma nelle intenzioni della Regione Piemonte dovrebbe presto trasformarsi in un vero e proprio ordine professionale. L'assessore leghista al "benessere animale" è in visibilio: "Un passo fondamentale"

“Scendi il cane che lo piscio”. Sì, ma sei iscritto all’Albo? È stato varato in Piemonte l’elenco dei Dog Sitter. Sul sito internet della Regione è reperibile (alla sezione Veterinaria e Salute alimentare) il documento ufficiale per l’iscrizione. “Finora – spiegano da piazza Castello – questo tipo di attività non era regolamentata e veniva svolta, troppo spesso, con grande improvvisazione, senza nessuna disciplina del lavoro. Una mancanza di requisiti che ha arrecato danni alle famiglie e agli animali”. La legge regionale è stata promossa dall’assessore al benessere animale, la leghista Chiara Caucino, e dal capogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris Paolo Ruzzola.

Per ora l’elenco ha funzione esclusivamente ricognitiva ma “farne parte – aggiungono in Regione – comporta un vantaggio competitivo non indifferente, in quanto rappresenta una garanzia per i propri clienti e anche per se stessi”. Possono presentare domanda di inserimento le imprese e le ditte individuali di cui al codice Ateco 96.09.04 con attività prevalente di dog sitter e regolarmente iscritte alla Camera di commercio. Costituiscono requisito l’assenza di precedenti penali per delitti contro gli animali ed il conseguimento presso strutture accreditate di attestati di idonei corsi di formazione non inferiori a sessanta ore comprensive della parte teorica e del tirocinio o, alternativamente, la qualifica di educatore cinofilo, di istruttore cinofilo e di addestratore riconosciuti dall’Ente nazionale della cinofilia italiana. Il modulo deve essere trasmesso entro il 28 febbraio. “Quello di oggi – commenta Caucino – è un fondamentale passo avanti per normare un’attività che, complice i crescenti impegni delle famiglie e dei padroni di cani, è sempre più richiesta e può rappresentare una vera e propria professione da valorizzare e tutelare”.

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