CALCIO & FINANZA

Se Elkann vende Agnelli compra.
Affari di famiglia sulla Juventus

Un fondo d'investimento? Può darsi. Ma una fonte vicina all'ex presidente rivela l'interesse del figlio di Umberto a prendersi il club dal cugino "usurpatore". Intanto bisogna scongiurare la retrocessione in B e mettere in sicurezza la società

Un passo indietro per prendere la rincorsa? Forse. Con l’assemblea degli azionisti di ieri si è chiusa, almeno per il momento, l’era di Andrea Agnelli alla guida della Juventus. “Dimettermi non è stata una decisione facile, ma la Juventus viene prima di tutto e tutti” è stato il commiato del presidente dimissionato, mentre i soci registravano una perdita di 238,1 milioni, “coperta mediante utilizzo della riserva da sovraprezzo azioni”. Un passivo in aumento rispetto ai 226,8 milioni dell’anno precedente, secondo i dati rivisti alla luce dei rilievi della Consob e dell’indagine sui conti e, nel merito, sulla manovra stipendi del 2020 e del 2021.

Nuvole grosse si addensano all’orizzonte, mentre lo spettro della serie B sembra una prospettiva sempre più difficile da evitare. Con la sua mossa John Elkann si è sbarazzato non solo dell’ingombrante cugino, con cui la convivenza è stata piuttosto burrascosa, ma soprattutto cerca di separare il destino della società da quello della vecchia dirigenza. Ci riuscirà? Questo è ancora tutto da vedere, dipende cosa ne pensano la Procura di Torino, la Consob e gli organi di giustizia della Figc e della Uefa. Una partita di scacchi più che di pallone, in cui è vietato sbagliare anche una singola mossa.

In questo scenario sono sempre più insistenti le voci di un piano di vendita a cui starebbe lavorando Elkann: “Ha ceduto la Fiat, figurarsi che remore potrebbe avere con la Juventus”, era la battuta che circolava ieri tra i soci. Si parla dell’interesse di un fondo di investimento, e in tale direzione si starebbe vagliando la strada dell'uscita da Piazza Affari con il delisting del titolo. E che questo possa essere il mandato assegnato alla futura governance, guidata dal presidente designato Gianluca Ferrero, è reso evidente dalla composizione del nuovo cda: una compagine dal profilo eminentemente tecnico con professionalità riconociute nel campo del diritto societario e nelle operazioni di merger. Ma prima occorre mettere in sicurezza i conti, attenuare le ricadute giudiziarie e scongiurare la retrocessione.

Finanza e Famiglia, da sempre s’intrecciano nel regno della Sacra Ruota ancora lacerata dalla lotta per l’eredita con la causa civile intentata dalla primogenita dell’Avvocato, Margherita Agnelli, contro i figli Elkann. E in questo scenario circola con insistenza la voce che vedrebbe Andrea Agnelli pronto a rilevare il club. Un’idea che starebbe prendendo piede nell’inner circle dell’ormai ex presidente e che vedrebbe tra i più entusiasti la sua stessa madre, Allegra Caracciolo, vedova di Umberto, cugina di Marella, moglie di Gianni Agnelli. Ragioni di cuore e di business. Tutto nel solco dell’antica dicotomia tra i due rami della Famiglia, quello cadetto che faceva capo al Dottore, papà di Andrea, e quello maggiore dell’Avvocato, zio e mentore di Jaki. E mentre ieri, dal palco dell’Allianz Stadium, “Lucianone” Moggi è tornato il vecchio leone dei tempi di Calciopoli pronto a difendere la sua Juve, c’è chi rievoca la vecchia triade in cui l’amministratore delegato era Antonio Giraudo, che a lungo è stato una sorta di precettore del giovane Andrea.

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