CALCIO & PUGNI

Trenta Daspo per gli ultras della Juve

Il Questore di Torino ha emesso 30 provvedimenti Daspo, da uno a cinque anni, con otto obblighi di firma, nei confronti degli ultras della Juventus. Si tratta degli ex Drughi, che ora si chiamano San Marco 1988, degli ex Tradizione, oggi Gruppo Storico, degli ex Viking, oggi Milano 1986, degli ex Nuclei Armati Bianconeri, oggi Genova e dei neonati La 12 Curva Sud, gli ex Drughi Asti Praia.

Ventiquattro dei daspati, secondo le indagini della Digos di Torino, guidata da Carlo Ambra, avrebbero partecipato alla rissa tra gli ultras bianconeri scoppiata nel settore ospiti dello Stadio Olimpico Grande Torino, durante il derby dello scorso 15 ottobre. Uno scontro, sfociato nell’antistadio, in cui si erano affrontati in una quarantina. Alla base dei disordini la leadership della curva, rimasta senza un gruppo guida, dopo che il processo Last Banner, conclusosi nell’ottobre 2021, ha visto condannati in primo grado per vari reati tra cui associazione a delinquere, sei capi ultras bianconeri.

Tra i trenta Daspo emessi in queste ore, sei sono stati invece adottati perché il 6 novembre, durante Juventus-Inter, gli ultras, per riservarsi l’area retrostante la balaustra della curva sud dell’Allianz Stadium, hanno allontanato con violenza e minacce altri tifosi estranei al contesto ultrà. Metodi che erano stati evidenziati proprio nell'inchiesta della Procura di Torino che ha portato al processo Last banner.

Sono 130 in totale gli anni di Daspo emessi dal Questore di Torino nei confronti degli ultras della Juventus. Dopo l’inchiesta Last Banner e altre indagini della Procura, l’ala più oltranzista della Curva Sud, a cui era stato vietato esporre gli striscioni dei gruppi, dai Drughi ai Tradizione (entrambi nati, dopo scissioni e discussioni sfociate in risse, dagli storici Fighters 1977), fino ai Viking (i cui componenti provengono soprattutto da Milano), non hanno disertato le partite casalinghe all’Allianz Stadium. Gli ultras avevano invece scelto di andare comunque in trasferta, dove potevano esporre le loro pezze e dove non sono mancati momenti di tensioni con le altre tifoserie. Solo il gruppo La 12 era tornato anche sugli spalti di casa, facendo proselitismo sui social. E proprio su Facebook gli ultras di La 12 avevano affermato che gli incidenti al derby non erano scoppiati per la leadership della curva: “Il nostro unico intento è quello di avere una curva unita, divertirci e tifare la nostra Vecchia Signora per 90 minuti”.

 

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