C'ERAVAMO TANTO ODIATI

Incontro ravvicinato tra nemici "carissimi", faccia a faccia fra Appendino e Lo Russo

I due come noto non si pigliano proprio ma giovedì prossimo sono stati invitati, con altri loro predecessori a Palazzo civico, per confrontarsi sulle trasformazioni di Torino. L'occasione è la presentazione del libro dell'ex dirigente comunale De Biase

Un momento per riflettere sulle trasformazioni di lunga durata a Torino, ma anche un primo vero faccia a faccia tra il sindaco Stefano Lo Russo e Chiara Appendino, oggi deputata per il M5s che l’ha preceduta al piano nobile di Palazzo civico e di cui l’attuale inquilino fu uno dei più strenui avversari. L’incontro ravvicinato avverrà giovedì prossimo, 26 gennaio, al Polo del '900 in occasione della presentazione del libro di Francesco De Biase Una città laboratorio culturale. Torino: storie, esperienze, strategie. L’autore è un ex dirigente dell’area cultura del Comune per cinema, teatro, musica e arti visive. Oltre a Lo Russo e Appendino ci saranno, tutti i primi cittadini in ordine cronologico: Valentino Castellani, Sergio Chiamparino e Piero Fassino. Una iniziativa simile a quella realizzata governatore del Piemonte nel luglio 2021, quando Alberto Cirio si confrontò con i suoi quattro predecessori. Sindaco e governatore sempre più a braccetto, in un’intesa ispirata dalla concordia istituzionale, come testimonia la missione comune di questi giorni negli Usa in vista del passaggio di consegne che porterà le Universiadi a Torino, nel 2025.

All’epoca però fu Cirio a invitare Enzo Ghigo, Mercedes Bresso, Roberto Cota e Sergio Chiamparino per “un caffè insieme” al Palazzo della Giunta in piazza Castello, spiegando che “per governare bene bisogna saper ascoltare la storia della Regione e per questo ho voluto invitare i presidenti che mi hanno preceduto”. Difficile che Lo Russo potesse fare la stessa cosa, almeno con Appendino: dopo aver battagliato per anni in Sala Rossa, questo dicembre Lo Russo ha cercato di addossare la colpa dei disagi dovuti alla nevicata al Piano varato a suo tempo dalla sindaca grillina. Appendino gli aveva replicato a tono parlando di “giustificazioni patetiche” e invitandolo a chiedere scusa ai torinesi.

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