POLITICA & GIUSTIZIA

"Premi irregolari ai dirigenti", politici e funzionari nei guai

La scure della Corte dei conti sul Comune di Grugliasco dove per anni il salario accessorio dei grand commis era ai massimi e uguale per tutti, indipendentemente dal lavoro svolto. Il procuratore stima un danno erariale da oltre 700mila euro - DOCUMENTO

Allargano le braccia i diretti interessati, “così si è sempre fatto” si lascia sfuggire uno di loro. Qualcuno non ci dorme la notte. La notifica della Corte dei Conti è arrivata giovedì, le contestazioni sono per un danno erariale valutato in 765mila euro. Ai politici e ai dirigenti del Comune di Grugliasco la procura di via Bertola chiede di rispondere in solido per cifre che vanno dai 2.208 euro ai 90.359 euro.

Alla base delle contestazioni c’è il trattamento riservato ai massimi dirigenti dell’amministrazione tra il 2016 e il 2021, quando il sindaco era Roberto Montà. In particolare la modalità con cui è stata individuata e corrisposta la cosiddetta “parte variabile”. Lo stipendio di ogni grand commis pubblico infatti si divide in due parti: quella fissa e, appunto, quella variabile che viene calcolata sulla base anche dei risultati raggiunti. A Grugliasco si è fatto un forfait per tutti, indipendentemente da quanto e da come lavorassero e soprattutto da quali risultati portassero a casa i vari dirigenti. Una scelta politica, avallata se non addirittura ispirata dalla burocrazia cittadina. Il motivo, riportato nell’atto della Corte dei Conti secondo quanto affermato dal responsabile delle Risorse Umane Raffaele Murano deriva “dalla volontà di non creare elementi di frizione fra i dirigenti stessi e, attraverso questo, di contribuire a un miglioramento del clima organizzativo”. In sostanza il sindaco ha dovuto garantire a tutti lo stesso salario accessorio per mantenere la pace all’interno della sua amministrazione.

Tutto prende il via da una ispezione del Mef avvenuta all'inizio del 2020, durante il secondo mandato di Montà. Tra i rilievi fatti dagli ispettori del Ministero dell’Economia, ripresi dalla Corte dei Conti, ci sono anche alcune gravi mancanze formali a partire dal fatto che, tra il 2015 e il 2018, non sono stati stipulati “i contratti individuali dei dirigenti” in difformità da quanto previsto dalla norma secondo cui “tutti gli incarichi di direzione degli uffici delle amministrazioni dello Stato (…) sono conferiti a tempo determinato” e “sono definiti contrattualmente, per ciascun incarico, l’oggetto, gli obiettivi da conseguire, la durata dell’incarico (…) nonché il corrispondente trattamento economico”. E invece a Grugliasco il salario accessorio dei dirigenti veniva stabilito a priori senza neanche un contratto che lo regolasse e degli obiettivi a cui ancorare i “premi”. Tutti i dirigenti prendevano 30mila euro di salario accessorio, oltre naturalmente alla parte fissa stabilita dalla norma nazionale. Non solo: questa decisione è stata presa senza consultare i Revisori dei conti dell’ente che si sarebbero dovuti esprimere “sulla compatibilità delle risorse destinate alla remunerazione accessoria con i vincoli di bilancio”.

Per far contenti tutti i suoi dirigenti, inoltre, il Comune ha deciso di integrare il fondo destinato al salario accessorio nonostante il numero dei suoi dipendenti fosse rimasto lo stesso solo per mitigare una decurtazione stabilita a livello nazionale. Insomma, da una parte si toglieva dall’altra si aggiungeva. All’ex sindaco Montà, l’allora assessore al Personale Gabriella Borio e il segretario generale Luca Costantini la Procura della Corte dei Conti chiede di pagare per il presunto danno erariale subito dall’ente più di 90mila euro a testa, una cifra di poco inferiore spetterebbe agli ex assessori Raffaele Bianco, Luca Mortellaro, Pietro Viotti ed Emanuele Gaito che intanto è diventato sindaco. Proprio lui all’inizio del suo mandato ha messo mano ai criteri di “pesatura” dei dirigenti e avviato una riorganizzazione della struttura burocratica dell’ente. Il rapporto con alcuni dirigenti è ai minimi soprattutto, dichiara allo Spiffero, “con coloro che dovevano dare dei pareri tecnici di certi atti di cui hanno sempre certificato la regolarità”.

Qui l'atto di citazione della Corte dei Conti

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