SANITÀ ALLO SBANDO

Troppi "gettonisti" in ospedale, strigliata della Corte dei Conti

Anche la giustizia contabile del Piemonte deplora l'eccessivo ricorso di medici a chiamata provenienti da cooperative e società esterne. "Aumentata la spesa del servizio, non assicurata la continuità assistenziale". E la presidente Polito scrive al ministro Schillaci

Il ricorso a medici cosiddetti “gettonisti” per far fronte alla carenza di personale sanitario ha accentuato i costi del servizio senza assicurare un’adeguata continuità assistenziale. A rilevarlo la presidente della sezione di controllo della Corte dei conti del Piemonte, Maria Teresa Polito, che ha in inviato una lettera al ministro della Salute, Orazio Schillaci, in cui si sollecitano, in considerazione del fatto che il problema non è solo regionale ma nazionale, misure che “indirizzino la programmazione delle assunzioni di sanitari nel tempo e blocchino l’esodo verso il settore privato”. “L’assenza adeguata di programmazione e della valutazione degli esiti delle scelte effettuate nelle anni addietro, numero chiuso a medicina, numero limitati nei bandi per le scuole di specializzazione, gestione restrittiva dei piani di rientro in diverse regioni con elevati disavanzi finanziari – scrive Polito nella relazione – hanno prodotto l’assenza di bilanciamento fra domanda sanitaria e offerta di medici per soddisfarla”. Questo, secondo Polito “ha indotto a ricercare formule organizzative necessitate ma non adeguate, sia sotto il profilo economico che della qualità del servizio reso, con evidente nocumento di un diritto essenziale come quello della salute costituzionalmente tutelato”.

A questo proposito nella relazione si fa riferimento ai cosiddetti “medici gettonisti” a cui le aziende ricorrono, attraverso convenzioni con cooperative, per garantire alcuni servizi essenziali, fra cui quelli di pronto soccorso ed altri in diverse specialità. Rilevando che negli ultimi anni questi rapporti si sono “decuplicati”, Polito esprime preoccupazione “per l’abbandono delle strutture pubbliche da parte dei medici” e perché “non esistono regole di accreditamento che impongono standard comuni e imprescindibili nella definizione delle convenzioni”. “Anche in vista degli importanti investimenti connessi al Pnrr – osserva ancora Polito – si rileva che le assunzioni periodiche e temporanee fino al 2026 del personale sanitario non possano considerarsi delle soluzioni adeguate rispetto agli ingenti investimenti individuati per la creazione delle case e degli ospedali di comunità e anche nell’ambito delle innovazioni tecnologiche acquisite”.

Nel 2022 la sezione piemontese della Corte dei conti ha liquidato condanne, sia con rito ordinario, sia con rito abbreviato, per un ammontare di oltre 150 mln di euro. A tracciare il bilancio dell’attività il nuovo presidente della sezione, Marco Pieroni, che nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha evidenziato per il 2022 “la progressiva riduzione della durata media del processo che passata da 8,5 mesi a 7,6” e sottolineato che lo scorso anno sono stati definiti 8909 conti giudiziali, pari al 15% del totale nazionale, circa 3.000 in più rispetto all'anno precedente. In particolare, il contenzioso in materia di responsabilità amministrativa è stato caratterizzato lo scorso anno dal consolidarsi di alcuni filoni di indagine che si sono tradotti in altrettante iniziative giudiziarie, il settore dei finanziamenti tramite fondi nazionali ed europei a privati percettori, quello della responsabilità derivante dall’affidamento di incarichi esterni al di fuori dei presupposti di legge, alla scorretta e diseconomica gestione dei contratti pubblici , e la responsabilità medica. Nella sua relazione il presidente ha, infine, richiamato le nuove frontiere che riguardano la responsabilità della giustizia amministrativa, ossia la riforma delle regole della governance europea e le novità introdotte sul versante dei controlli delle società partecipate pubbliche.

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